Raid al pronto soccorso di Castellammare: infermiera aggredita, schiaffi dal paziente

Raid al pronto soccorso di Castellammare: infermiera aggredita, schiaffi dal paziente
di Fiorangela d'Amora
Mercoledì 30 Ottobre 2019, 12:00
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Presa a schiaffi, insultata dal malato e dai familiari che si trovavano in pronto soccorso: infermiera del San Leonardo aggredita nella notte tra domenica e lunedì durante il turno di lavoro. L'episodio è avvenuto all'ingresso del reparto d'Urgenza. Il figlio di un 50enne, che si era presentato con dolori al petto, aveva accompagnato assieme ad altri parenti il padre in ospedale. Dopo la registrazione il giovane era entrato con il padre per rendersi conto di persona delle condizioni dell'uomo. Dopo poco i medici hanno chiesto che il paziente rimanesse solo in reparto, così come vuole il regolamento interno del presidio ospedaliero. Una richiesta che il figlio del 50enne non ha accettato di buon grado, chiedendo che fossero anche gli altri parenti ad entrare con lui per assistere il padre sofferente. La fermezza e il diniego dell'infermiera hanno scatenato l'ira delle persone che intanto si erano accalcate davanti alla porta di ingresso del triage. Insulti, offese alla donna che indossava il camice e poi è partito qualche schiaffo. Subito i vigilantes che si trovavano a pochi passi sono intervenuti, fermando l'aggressione verbale e fisica.

L'uomo è rientrato in reparto dove i medici lo tenevano sotto osservazione, l'infermiera è stata medicata e refertata dai colleghi. Per il paramedico una prognosi di quattro giorni, mentre il 50enne dopo alcune ore in osservazione è stato dimesso dall'ospedale. Subito dopo l'aggressione il personale dell'ospedale ha allertato le forze dell'ordine che sono giunte sul posto per raccogliere la denuncia della donna. L'infermiera ha raccontato quanto avvenuto e ha collaborato per permettere agli agenti del commissariato di Castellammare di identificare l'uomo che si trovava ancora all'interno del pronto soccorso. I poliziotti della volante e i carabinieri agli ordini del capitano Carlo Venturini hanno relazionato sulla vicenda, e aspettano ora la denuncia formale da parte dell'infermiera.

Non si tratta del primo caso di aggressione all'intero del San Leonardo: l'ultima volta sempre nell'area del triage fu addirittura rotto il vetro dell'accettazione e malmenato un medico. «Siamo in un ospedale di frontiera - racconta Raffaele Amodio del sindacato autonomo Fsi-Usae - queste persone non si rendono conto che hanno aggredito un ufficiale nelle proprie funzioni. Ne risponderanno alle autorità competente, intanto il problema è come garantire sicurezza al personale medico». La questione è molto difficile non solo a Castellammare: tra Napoli e provincia nel 2019 si sono contanti 90 casi di aggressioni nei confronti di personale medico e paramedico. Nel San Leonardo per proteggere ulteriormente i pazienti e isolarli dal via vai di parenti è attivo da circa un anno un nuovo triage. Il reparto diretto dal primario Pietro Di Cicco è munito di un codice di priorità (bianco-verde-giallo-rosso) e di un braccialetto elettronico che registra il paziente e annota all'interno di un QrCode tutti i dati ed esami fatti durante la sua permanenza in ospedale. Nell'area medica nessuno è ammesso, una regolamentazione che anche nei reparti viene rispettata con la massima severità. Fu proprio il direttore sanitario del San Leonardo, Mauro Muto, ad essere aggredito lo scorso febbraio dal marito di una degente in Ostetricia che si trovava fuori orario delle visite in reparto.

Intanto al pronto soccorso proseguono i lavori di adeguamento dei bagni. I disservizi di questi giorni, per la presenza di un solo wc al piano, termineranno a breve con l'installazione di 6 bagni nuovi più altri due per i pazienti.
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