Due anni di pandemia, la guerra in Ucraina e ora la siccità. L'inflazione corre velocissima e raggiunge quota 8%, un record che raggiunge quello del gennaio 1986, quando fu 8,2%. A influire maggiormente i costi del carburante e di prodotti primari come farina e derivati del grano dovuti al conflitto russo-ucraino, ma la mancanza della pioggia da novembre scorso ha aggravato la situazione del settore alimentare, con la conseguenza che il carrello della spesa si appesantisce ancora di più. Di fronte a una situazione così complessa, come riesce a risparmiare una famiglia media napoletana? Lo abbiamo chiesto a Paolo de Silva e Ada Santasilia, sposati da dieci anni, vivono a Posillipo e da un mese sono genitori per la terza volta. Dopo Andrea, 4 anni, e Greta, 2 anni e mezzo, è arrivata Federica. Il segreto per risparmiare? Evitare gli eccessi, comprare con le offerte e far felici i bambini preparando biscotti e torte fatte in casa.
«Faccio molta attenzione ai prodotti agricoli, prediligo frutta e verdura di stagione e cerco di comprare lo stretto necessario.
«Al mese spendo almeno 300 euro in più sebbene compri meno cose rispetto a prima. Ho eliminato dalla spesa quotidiana i cibi non necessari, e preparo da me torte e biscotti per offrire ai bambini anche cibi più genuini. Questo mi fa risparmiare molto anche se la materia prima è molto aumentata. La farina almeno del 30%, due cubetti di lievito 10 centesimi in più, ma il rincaro maggiore l'ho notato con l'olio di girasole che si usa per i dolci: prima una latta di 5 litri mi costava in offerta 3.5 euro, ora meno di 7 euro non la trovi. Anche lo zucchero e il latte sono aumentati, e il pane: 10 centesimi in più. Altro rincaro elevato limoni e arance. Ad aumentare poi «detersivi, prodotti per l'igiene della casa e parafarmaci» aggiunge Ada. «Compro solo con le offerte, e spesso online risparmiando anche il 40%».
«Prima che il pancione diventasse enorme, ho usato lo scooter elettrico per spostarmi e ho notato una riduzione di almeno 200 euro al mese sul carburante». Cosa che per Paolo è un dramma. È Ceo della Top Mail, agenzia di servizi postali integrati e pagamenti utenze e ha due uffici da gestire, uno in via Caracciolo e l'altro in viale Michelangelo e un nutrito numero di dipendenti e collaboratori. «Nel mio settore gli aumenti dei carburanti e delle bollette energetiche sono stati una batosta» ammette. «Facendo servizio di recapito, poi, il costo del lavoro è aumentato sempre per via del carburante e questo ha inciso parecchio. Non posso aumentare il costo del servizio, perché c'è molta competizione, e inevitabilmente le entrate sono inferiori, perché le uscite sono cresciute molto».
Le rinunce sono tutte dei genitori. «Meno vestiti e scarpe per me per offrire di più a loro, e visto che crescono in fretta riciclo il più possibile tra loro ma anche con mia sorella Valentina che ha un maschietto e una femminuccia ma di età diverse ai miei quindi ci siamo scambiate i vestitini». Altra rinuncia sono le vacanze. «Io e Paolo siamo sempre andati in Salento ma quest'anno per la prima volta non andremo. Sarebbe stata una spesa eccessiva e abbiamo preferito offrire ai bambini una meta marina un po' più economica ma per più tempo. Ma non mi lamento, ci sono famiglie che non potranno portare al mare i figli neanche un giorno».