Insetti nei pasti e cibi a rischio in ospedale: «Il servizio sarà migliorato»

Insetti nei pasti e cibi a rischio in ospedale: «Il servizio sarà migliorato»
di Ettore Mautone
Domenica 12 Gennaio 2020, 09:30
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Servizio di ristorazione per i degenti di Cardarelli e Asl Napoli 1: «Nei tempi stabiliti e concordati con le stazioni appaltanti che non sono scaduti - tutte le irregolarità emerse finora riguardo all'uso dei materiali per i contenitori dei pasti, all'uso dei carrelli termorefrigerati e anche quelle relative alle modalità di raccolta delle ordinazioni, distribuzione e raccolta dei vassoi, saranno risolte». Così Antonio Imparato, responsabile dalla gestione delle cucine del Cardarelli, direttore tecnico dell'appalto attribuito alla Serenissima Spa. Una gara vinta per poco più di 23 milioni per cinque anni. «Sicuramente tutto quello che sto leggendo aggiunge Imparato non corrisponde alla verità dei fatti né tiene conto della interlocuzione che c'è stata con i responsabili dei controlli e verifiche che il Cardarelli e la Asl Napoli stanno portando avanti. La cimice ritrovata al Pellegrini? Quell'insetto, che sono andato personalmente a verificare, era presente ma nessuno può dire quando e come sia penetrato in una busta chiusa ma non sigillata. Le cimici sono di facile ritrovamento nelle strutture alberghiere, soprattutto quelle vecchie, nei letti e nei materassi. È pressoché ubiquitario e non un habitué delle cucine. Posso solo dire che per i nostri standard è difficile che sia entrato durante le nostre lavorazioni. Anche riguardo alle multe di cui ho letto si è trattato di qualche cartone ritrovato all'interno della zona di lavorazione. Una sciocchezza che non ha nulla a che vedere con quello che ci viene attribuito». Aggiunge Imparato: «La ditta è seria, una azienda del Nord per la quale io, da napoletano, lavoro da 20 anni prevalentemente in appalti in altre regioni e posso assicurare che gli standard di qualità che abbiamo sempre assicurato sono molto alti».

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Corrado Cuccurullo è il presidente del Consiglio di amministrazione della Soresa, la partecipata regionale che ha curato le gare quale stazione appaltante per conto delle aziende sanitarie. «La procedura seguita da Soresa per l'affidamento del servizio - sottolinea - è stata correttissima ma è altrettanto giusto che il lavoro non termini con l'affidamento dell'appalto la cui esecuzione dipende dalle aziende sanitarie. Aziende che sin dal primo giorno, anche se non ci compete, stiamo affiancando per la verifica e per i controlli che devono essere sistematici ed efficaci». Intanto, Francesco Emilio Borrelli consigliere regionale del Verdi, torna a puntare il dito sui pasti serviti freddi in contenitori di plastica raccogliendo le rimostranze dei pazienti. «Venuti meno tutti gli obblighi del capitolato - attacca Borrelli - si rescinda il contratto. Non ci sono altre strade o altre soluzioni. Inoltre c'è da segnalare che la Serenissima starebbe ottenendo un illecito arricchimento già di diverse centinaia di migliaia di euro visto che la plastica che usa è molto più economica del biodegradabile e non utilizza personale per prenotare e servire i pasti». L'attenzione dell'Asl è massima. «Stiamo espletando ogni dovuto controllo - spiega il manager Ciro Verdoliva - al fine di intercettare eventuali anomalie; nessun rischio per i pazienti e siamo pronti a prevenire e intervenire tempestivamente nonché ad attivare ogni azione che ci compete sia in termini amministrativi che di qualità. A chi parla di accordi che decadono se non si rispettano gli obblighi dico che dovrebbe sapere che ci sono norme di diritto amministrativo e di diritto civile da rispettare per evitare di esporre la pubblica amministrazione ad eventuali danni per azioni temerarie. Ogni inadempimento che sarà accertato sarà contestato all'appaltatore con le procedure previste dal contratto e dalla legge, fino, se necessario, all'eventuale risoluzione del rapporto negoziale».
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