Instagram chiude il profilo del ragazzino bullizzato a Napoli: l'appello di Clementino

Umberto riceve da Mertens la maglia numero 14 del Napoli
Umberto riceve da Mertens la maglia numero 14 del Napoli
di Gennaro Morra
Giovedì 28 Maggio 2020, 23:09 - Ultimo agg. 29 Maggio, 09:48
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Sta vivendo un altro episodio spiacevole Umberto, il 13enne bullizzato da una decina di ragazzi in zona Colli Aminei, a Napoli. La sua vicenda era emersa qualche settimana fa grazie a un video diventato virale sui social network, in cui si vedeva il ragazzino preda della prepotenza dei bulli. Nei giorni seguenti la pubblicazione del filmato, quei soprusi subiti dall’adolescente erano diventati un caso di cronaca e Umberto aveva ricevuto tanti attestati di solidarietà, soprattutto attraverso il suo profilo Instagram, dove era seguito da migliaia di follower, la maggior parte aggiuntasi dopo che la sua storia era finita su tv e giornali. Ma da una decina di giorni quel profilo, dove Umberto aveva occasione anche di confrontarsi con i suoi coetanei, è bloccato e non è più visibile, né è consentito a lui l’accesso.
 
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«I social network tendono a proteggere i minori e sicuramente il profilo di Umberto è stato oscurato in via cautelativa – ha spiegato Angelo Pisani, avvocato della famiglia del ragazzo, intervenendo in diretta telefonica a La Radiazza in onda su Radio Marte –. Non è stata una punizione inflitta al ragazzo, ma probabilmente il sistema l’ha confuso con gli altri protagonisti della vicenda o lo ha censurato per le parole violente scritte da qualcuno sulla sua pagina». E prosegue: «Noi abbiamo già scritto, ma bisogna lanciare un appello ai gestori di Instagram e alla Polizia Postale affinché si capisca che Umberto è una vittima in questa vicenda e non può essere punito. Anzi, bisognerebbe dargli un premio».
 
Poi, il conduttore del programma radiofonico, Gianni Simioli, ha sentito telefonicamente lo stesso ragazzo: «Da un po’ di giorni quando cerco di entrare nel mio account mi dice che è bannato o segnalato, non lo so – ha spiegato il 13enne –. Avevo quasi 8mila persone che mi seguivano e crescevano ogni giorno di più». Ma Umberto torna anche a parlare delle cose belle e brutte che gli sono accadute nelle ultime settimane: «È stato emozionante incontrare Mertens, ma me l’aspettavo più alto – scherza –. Mi ha detto che non devo arrendermi e che sono i ragazzi come me che vanno avanti, che riuscirò a realizzare il mio sogno di diventare calciatore». Invece con un altro campione del Napoli il contatto è stato indiretto: «Lorenzo Insigne mi ha invitato al campo, ma non so se potrò allenarmi con loro».
 
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Invece, di quello che successe quel giorno non può parlare, perché oggetto d’indagine, ma si dice disposto a perdonare i suoi aggressori: «Ho sentito solo uno di loro, che mi ha chiesto scusa perché ha capito il suo errore. Io ho apprezzato, ma più che accettare il gesto non mi sono sentito di dire più nulla – rivela –. Anche se dovessero venire a scusarsi gli altri ragazzi, io sarei disposto a perdonarli».
 


Poi in trasmissione è intervenuto Clementino, che si è reso disponibile a sostenere la richiesta di riattivare l’account del 13enne: «Lo faccio volentieri, credo che sia una questione di libertà: non si può togliere la libertà già a quest’età, limitando l’uso di un social – ha detto il rapper –. Poi sono contento di aver conosciuto Umberto, un ragazzo molto simpatico. E sono contento che abbia ricevuto la solidarietà di Dries Mertens e Lorenzo Insigne. È importante che sportivi e musicisti si occupino di bullismo, dobbiamo essere tutti in prima linea per combattere questi episodi ed evitare che finiscano in tragedia».

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