«Intitoliamo a De Crescenzo (e Bud)
via Orsini, non vicoletto Belledonne»

«Intitoliamo a De Crescenzo (e Bud) via Orsini, non vicoletto Belledonne»
Lunedì 22 Luglio 2019, 16:48
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Il giornalista e scrittore Angelo Forgione, presidente del Movimento VANTO ha inviato una missiva al Comune di Napoli con una proposta sull'intitolazione di una strada a Luciano De Crescenzo, scomparso da poco.

Gentili Sindaco,
gentile Assessore alla Cultura,
gentili delegati alla Toponomastica,

abbiamo tutti appreso con calore e favore della volontà da parte dell'amministrazione comunale di intitolare una strada a Luciano De Crescenzo, individuata nel vico Belledonne a Chiaia, anticamente Belle Donne a Chiaja. Chiaro il riferimento passionale nell'indicazione di una stradina che, insieme al parallelo vico dei Sospiri, quelli dell'amore, indica una zona in cui, anticamente, non lontano dalla spiaggia di Chiaja cancellata delittuosamente dal Risanamento, dovevano trascorrersi bei momenti di passione.

Su questa premessa apro una riflessione e mi chiedo se sia opportuno cancellare questa romantica memoria storica appartenente a una città di uomini d'amore, come ben diceva Luciano De Crescenzo.
Suggerirei di verificare invece l'opportunità di dedicare al Nostro la strada di Santa Lucia dove visse da giovane, nello stesso palazzo dell'altrettanto amato Carlo Pedersoli, al secolo Bud Spencer, che, al pari del suo grande amico d'infanzia e compagno di banco a scuola, ha portato Napoli oltre confine nazionale con la sua attività attoriale, diversa da quella letteraria ma ugualmente apprezzata all'estero. Anche Pedersoli, sempre pronto a dire in Italia, in Germania, in Spagna e in ogni dove di essere prima di tutto Napoletano, meriterebbe di essere ricordato dalla città che ha sempre detto di amare, come già avviene in altre città d'Italia e oltre che gli hanno dedicato odonimi e statue.

De Crescenzo e Pedersoli erano accomunati un po' in tutto, apprezzati all'estero ma snobbati in Italia da certa critica, e magari sarebbe bello ricongiungerli in un odonimo comune, via De Crescenzo e Pedersoli, in luogo di via Generale Orsini, là dove, al civico 40, sorge la loro casa che fu. Tanto più che quel Vincenzo Giordano Orsini, nato a Palermo, massone appartenente alla loggia "Dante Alighieri" di Torino, combatté per Garibaldi la spedizione per consegnare le Due Sicilie alla monarchia sabauda e nominato ministro della Guerra nel 1860 dal Dittatore in camicia rossa, impegnandosi in un sanguinoso conflitto civile contro gli ex colleghi della Nunziatella e dell’esercito napoletano fedeli alla monarchia napoletana. Sarebbe cosa buona e significativa sostituire nella memoria storica di Napoli un uomo di guerra con due uomini d'amore. E se la cultura patriottico-risorgimentale dovesse opporsi all'operazione, o se proprio si voglia restare fermi sull'intenzione annunciata per De Crescenzo, che sia apposta almeno un'epigrafe sulla facciata condominiale del civico 40 di via Generale Orsini, dove pure visse Francesco Torraca, a ricordare due amatissimi figli della Napoli recente.
In attesa di un cenno di riscontro, porgo i miei cordialissimi saluti.

Angelo Forgione
scrittore - giornalista
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