«Per quanto attiene al difficilissimo ruolo delle società di corse, - dice ancora il presidente dell'Ippodromo di Agnano - che hanno come cliente unico per circa il 90% del fatturato il Mipaaf, queste sono allo stato attuale prive di contratto ed impossibilitate per tale motivo a ricorrere al credito bancario oltre che ancora non saldate per i corrispettivi gioco del 2017». «Va considerato - conclude D'Angelo - che la macchina amministrativa ministeriale al momento è soggetta a normative stringenti per norme vigenti cervellotiche e farraginose nell'erogazione delle risorse disponibili.
Va altresì evidenziato che le stesse sono stanziate per annualità e quindi nella disponibilità della pubblica amministrazione ma per paradosso distribuite con imperdonabile lentezza e farraginosità. Tale attuale gestione non è compatibile con un sistema variegato e complesso che caratterizza l'impalcatura portante del comparto ippico, stante lo stato in essere delle cose, si attende un non più procrastinabile intervento governativo», conclude il presidente di Ippodromi Partenopei.
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