Il Cardinale e gli ospedali
Stando a un'informativa del Noe, Massimo Ferradino (fratello del sindaco arrestato, nonché consulente esterno della Concordia, ndr) parla «di un cardinale». Chi è l'alto prelato? «Uno che conta - dice Ferrandino - che comanda la prefettura degli affari economici... è il ministro del tesoro del Vaticano praticamente, ha il Gemelli, tutti gli ospedali che fanno riferimento al Vaticano; è questo Cardinale che dà i soldi a questi ospedali». Parole raccolte dai militari del Noe, che segnalano anche l'esigenza di «andare in Vaticano» da parte di uno degli interlocutori di Ferrandino.
Gli ufficiali della Finanza
Altro capitolo spinoso, che emerge dall'informativa del Noe, riguarda il rapporto tra esponenti della Concordia e il generale della Finanza Michele Adinolfi.
Decine di pagine sono infatti dedicate ai rapporti con le divise, tanto che i militari del nucleo tutela ambientale non esitano a chiarire che Francesco Simone e Massimo Ferrandino «coltivano relazioni con tutti gli esponenti delle forze di polizia, al fine di acquisire informazioni su eventuali procedimenti che si dovessero instaurare nei loro confronti». Insomma, torna nelle indagini napoletane la caccia alle talpe e il tentativo (vero, presunto o semplicemente millantato, ndr) di avvalersi di coperture istituzionali. Scrivono gli inquirenti: «Di rado Simone parla liberamente al telefono, sia fisso che il proprio cellulare, preferendo incontrare le persone presso il suo ufficio a Roma in via del Bufalo, dove invece si esprime senza timore». Ed è qui che verrà piazzata la cimice che consente un salto di qualità alle indagini del pool guidato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. Scrivono i carabinieri del comandante De Caprio: «Anche lo stesso Massimo Ferrandino è molto accorto nell'utilizzazione del cellulare. Come accennato è stato grazie all'intercettazione ambientale di via del Bufalo che sono emerse delle circostanze corruttive a carico di Simone, Ferrandino, Verrini, e del generale Adinolfi Michele e Giuseppe Matteo Lopez (ufficiale non indagato, ndr)».
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