Cpl Concordia, accuse dell'ex patron
«Con pochi indizi distrutta società»

Cpl Concordia, accuse dell'ex patron «Con pochi indizi distrutta società»
Sabato 20 Gennaio 2018, 12:36
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«Con le sole prove indiziali hanno distrutto una cooperativa che sotto la mia presidenza ragionava come una società con 450 milioni di fatturato l'anno. A seguito di quell'inchiesta è scattata l'esclusione dalla 'white list' per la ricostruzione post sisma e Cpl ha perso centinaia di appalti pubblici». Sono le dichiarazioni che ha rilasciato in un'intervista al Quotidiano Nazionale Roberto Casari, ex patron del colosso cooperativo Cpl di Concordia nel modenese e per 40 alla guida dello stesso, finito in manette nel 2015 per le presunte tangenti legate alla metanizzazione dell'isola di Ischia.

«Teoricamente - ha detto Casari - dovrei essere assolto come l'ex sindaco d'Ischia Giosi Ferrandino, perché se lui non è stato corrotto, io non sono un corruttore. Ma considerato che ho trascorso sei mesi nelle patrie galere e sei agli arresti domiciliari da innocente con la magistratura non sai mai». Nell'intervista a Qn l'ex patron punta il dito proprio contro la magistratura: «Ci sono magistrati che sbagliano di frequente, con danni immensi per la società e la debolezza della politica nei confronti della magistratura è gravissima».

Le accuse della procura di Napoli del 2015 mosse contro Casari e l'ex sindaco Ferrandino riguardano l'associazione per delinquere, la corruzione, anche internazionale, turbata libertà degli incanti, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti: un sistema corruttivo con fondi neri in Tunisia da parte di Cpl attraverso i quali retribuire pubblici ufficiali, tra cui Ferrandino, per ottenere favori nell'aggiudicazione degli appalti.
Lo scorso 16 gennaio Ferrandino è stato assolto. Casari e i nove dirigenti andranno a processo il primo marzo a Modena.
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