Italia-Argentina a Napoli per Maradona, l'urlo dei tifosi: «Vogliamo il grande evento»

Italia-Argentina a Napoli per Maradona, l'urlo dei tifosi: «Vogliamo il grande evento»
di Gianluca Agata
Mercoledì 14 Luglio 2021, 00:11 - Ultimo agg. 20:07
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Italia-Argentina al “Maradona”. Napoli al centro del mondo per un vernissage mai visto finora con due coppe al centro del campo, la coppa Europa di Insigne, Immobile e Donnarumma, anima partenopea di questa nazionale, e la copa America di Leo Messi, il più scugnizzo degli uomini in albiceleste. «Dove si firma per averla?» scherzano i vip. Antonio Giordano, l’oncologo napoletano luminare negli Stati Uniti e non solo non ha dubbi: «Una partita Italia-Argentina a Napoli sarebbe una idea eccezionale perché metterebbe di fronte le due squadre più competitive al mondo in questo momento. All’Argentina ci lega un affetto incredibile. Essere promotori di una simile sfida darebbe risalto ancor di più al nostro calcio ed alla nostra città». Sempre che il Covid non ci si metta di mezzo: «Con tutte le attenzioni non vedo perché ci debba essere limitazione».  

Maurizio de Giovanni vede una sfida tra Lorenzo Insigne e Leo Messi: «Due giocatori che hanno nel loro dna una parte di Maradona che si affrontano all’interno dello stadio a lui dedicato. Un ponte tra la città più napoletana del Sudamerica, Buenos Aires, e quella più sudamericana d’Europa, Napoli». E ancora «due coppe al centro del campo, sarebbe la prima partita di un match che potrebbe avere un futuro istituzionale tra la squadra campione d’Europa e quella campione del Sudamerica». Per l’attrice Cristina Donadio «un vero spettacolo. Abbiamo vissuto un momento di gioia collettiva andato oltre ogni previsione. Emozioni necessarie dopo due anni passati in maniera molto difficile. Peccato solo la poca sportività degli inglesi sulla quale bisogna interrogarsi». Concetto condiviso anche da Rosalia Porcaro: «Che delusione.

Fortunatamente noi abbiamo festeggiato e con la Nazionale al Maradona sarò sicuramente sugli spalti». E la Donadio pensa anche al futuro: «Una partita che lancerebbe anche il Napoli» e dà un consiglio di mercato: «Emerson Palmieri». 

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Massimiliano Triassi, produttore televisivo di programmi che esplorano anche la storia partenopea come I Sovrani giunto alla terza edizione sottolinea: «Italia-Argentina al Maradona sarebbe una bellissima iniziativa. Credo che Napoli sia la città ideale per poter far ripartire l’avventura della Nazionale e vedere due coppe al centro del campo, la sceneggiatura di un film». La cantautrice Anna Capasso rilancia con una proposta: «Una nazionale tutta napoletana. Con Donnarumma, Insigne, Immobile, e perché no ci mettiamo anche Jorginho, Di Lorenzo e Meret con l’azzurro più azzurro che c’è». Una partita per Gino Rivieccio che rimetterebbe Napoli «al centro delle partite della Nazionale. La Figc troppo spesso ci dimentica. E invece con Meret, Di Lorenzo, Insigne, Immobile, Donnarumma, e Jorginho sarebbe una opportunità magnifica». Flavio De Martino commissario dell’Agenzia Regionale Universiadi per lo sport dice: «Sarebbe il coronamento dello sforzo che Napoli e la Campania hanno fatto in termini di impiantistica in occasione delle Universiadi. Siamo all’avanguardia con uno stadio che può finalmente ospitare eventi di questo livello. Una partita della Nazionale al “Maradona” ed Italia-Argentina in particolare sarebbe la ciliegina sulla torta di quanto fatto». 

Italia-Argentina sarebbe una festa meravigliosa per Patrizio Rispo. «Ho parenti in Argentina e ci siamo scambiati messaggi e complimenti. Sono le due nazionali che maggiormente portiamo nel cuore e poi il vernissage per il “Maradona” è mancato. Temo un po’ la risalita dei contagi quindi dovremmo stare sempre molto attenti ma con i dovuti accorgimenti perché no. E magari si può utilizzare l’occasione per fare del bene a qualcuno». Infine Veronica Maya: «L’Italia al Maradona un qualcosa che andrebbe oltre lo sport. Godiamoci gli abbracci e la condivisione che questa vittoria Europea ci ha regalato. Ho un po’ di timore per settembre ma, al momento abbiamo tutto il diritto di abbracciarci e festeggiare».

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