Coronavirus a Napoli, l'appello disperato di un senzatetto della galleria Umberto: «Aiutateci»

Coronavirus a Napoli, l'appello disperato di un senzatetto della galleria Umberto: «Aiutateci»
di Antonio Folle
Giovedì 30 Aprile 2020, 20:59
3 Minuti di Lettura
Vincenzo S. ha 52 anni. Da ormai diversi mesi, dopo aver perso il lavoro e la casa, vive sotto i porticati della galleria Umberto. Quando racconta la sua storia le lacrime gli solcano il viso e mettono a nudo la fragilità e la sofferenza di un uomo che non chiede altro che di assere aiutato dalle istituzioni. Vincenzo ha raccontato come ormai da diverse settimane abbia chiesto inutilmente soccorso, ricevendo solo vaghe promesse. Una situazione estremamente complicata perchè, come ha raccontato, da qualche settimana non è più in possesso nemmeno dei documenti che gli sono stati rubati. 

«Qualcuno mi ha chiesto come stavo - ha raccontato - ma non mi hanno mai dato una mano concreta, dicendomi che non era possibile dal momento che c'è tutta una burocrazia da seguire. Quello che voglio chiedere alle istituzioni di questa città è di dare una mano veramente a chi ne ha bisogno. Sto male e mi vergogno di vivere in queste condizioni, l'essere umano non è più come una volta, le persone buone sono sempre di meno. Ci spero veramente che qualcuno possa aiutarmi ad avere un tetto sulla testa e a non dover dormire più per strada».

Nelle dure "dinamiche" che coinvolgono i tanti clochard che popolano le notti napoletane Vincenzo è uno dei più deboli, pesantemente bullizzato diverse volte dai suoi stessi compagni di sventura. Le numerose patologie dell'uomo - che presenta una vistosa ferita ad una gamba, probabile complicanza di una grave forma di diabete - ne fanno un soggetto ad altissimo rischio che necessiterebbe di cure immediate. 

In questi giorni i gruppi di associazioni che si occupano di senza fissa dimora stanno dando una grossa mano ai senza fissa dimora che, altrimenti, sarebbero praticamente abbandonati al loro destino. All'epoca del Coronavirus, infatti, nonostante i pomposi proclami e gli annunci sbandierati a mezzo social, gli "ultimi" sono tristemente sempre più ultimi in una società che sembra aver dimenticato la loro esistenza.

L'associazione Miniera da oltre 40 giorni sta portando avanti un duro lavoro in favore delle famiglie bisognose con distrubuzione di spese e pacchi alimentari. Da alcuni giorni i ragazzi dell'associazione si sono rivolti anche i senza fissa dimora che stazionano nella zona centrale di Napoli, distribuendo pasti e, soprattutto, parole di conforto. 

«Questo è il terzo giorno consecutivo che ci occupiamo di Vincenzo - spiega Salvatore Iodice dell'associazione Miniera - un uomo estremamente debole rispetto a tutti i suoi compagni di strada e che soffre di alcune gravi patologie che probabilmente necessiterebbero di un approfondita indagine medica. Dopo aver raccolto la sua testimonianza e il suo appello ci siamo rivolti all'unità di strada per i senza dimora del Comune di Napoli, facendo presente la situazione e chiedendo un intervento immediato. Ci hanno promesso che sarebbero intervenuti ma ad oggi Vincenzo è ancora abbandonato sotto la galleria e chiede aiuto con le poche forze residue che gli restano. Non si può consentire - prosegue Iodice - che persone così deboli siano praticamente abbandonate al loro destino. Noi, come gruppo civico, stiamo facendo tutti gli sforzi possibili autotassandoci per procurarci i generi di prima necessità da distribuire alle persone in difficoltà, ma non possiamo sostituirci alle istituzioni che hanno il compito, il dovere ed i mezzi di alleviare le sofferenze degli uomini e delle donne che vivono loro malgrado in strada». 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA