Napoli, l'imprenditore Scavone ammette la maxi frode fiscale alla Altea

Napoli, l'imprenditore Scavone ammette la maxi frode fiscale alla Altea
Mercoledì 10 Aprile 2019, 10:10 - Ultimo agg. 12:02
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Ha ammesso l'esistenza di violazioni di carattere tributario e sta fornendo ampia collaborazione agli inquirenti, l'imprenditore Luigi Scavone, titolare della società Altea, capogruppo della Alma spa, arrestato nell'ambito di un'indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Napoli e della Procura partenopea su una presunta maxi evasione fiscale da 70 milioni di euro.

All'imprenditore è stata notificata, nell'ambito dell'inchiesta, una misura cautelare in carcere. Scavone ha anche spiegato come è entrato in possesso di alcuni beni sequestrati, quadri di Andy Warhol e stampe di Mario Schifano che complessivamente hanno un valore di circa 250mila euro, e alcuni Rolex. «Ha ammesso che ci sono state delle violazioni tributarie, - spiega il legale di Scavone, l'avvocato Alfonso Furgiuele - ma il denaro è confluito nelle società anche per pagare tutte le tasse. In sostanza, non sono uno strumento di frode. La società è una società vera, viva e ricca».

L'obiettivo, ora, è trovare una soluzione rapida e condivisa, per consentire alle società del gruppo di continuare a lavorare con serenità e garantire gli stipendi agli oltre 10mila dipendenti. E, per il conseguimento di questo obiettivo, stanno lavorando in sinergia i magistrati napoletani titolari del fascicolo, gli avvocati degli indagati e gli esperti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza.
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