La camorra strappa giovani alla vita

La camorra strappa giovani alla vita
di Federica Panico *
Giovedì 23 Settembre 2021, 11:00
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Aveva appena 19 anni quando fu ucciso quella sera del 7 giugno 2016, ennesima vittima innocente di un raid della camorra. Ciro Colonna stava giocando a calcio balilla con alcuni amici in un circolo ricreativo a Ponticelli, uno dei pochi spazi per i ragazzi in una zona che ai giovani ha poco da offrire, inconsapevole però che quella sarebbe stata la sua ultima volta. Di lì a poco, infatti, arrivarono gli assassini, che fecero irruzione nel circolo e aprirono il fuoco. Il reale obiettivo di quell'agguato era Raffaele Cepparulo, giovanissimo boss dei Barbudos del centro di Napoli, appartenente al clan degli Esposito-Genidoni, che da qualche tempo era sparito dal Rione Sanità e si era rifugiato proprio a Ponticelli. Anche lui fu colpito dalle pallottole dei sicari e morì sul colpo.

La vera vittima, il giovane Ciro, incensurato e completamente estraneo a qualsiasi dinamica malavitosa, fu raggiunto da un proiettile nel momento in cui si chinò a raccogliere gli occhiali che aveva perso scappando, nella confusione di un fuggire collettivo, disordinato e precipitoso.

Non è stata esclusa l’ipotesi secondo la quale i killer potessero aver scambiato i due, dato che in quel momento entrambi avessero la barba. Sta di fatto che Ciro Colonna, un ragazzo con una vita ancora tutta da vivere, ha chiuso gli occhi per sempre a causa di un “errore”, così com’è stato definito quell’atto brutale e ingiustificato. La sua memoria, però, è ancora viva a Ponticelli e in tutti coloro che non tacciono omertosamente e che denunciano episodi come questo.

* Liceo Scientifico Piero Calamandrei, Ponticelli 

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