Il prefetto Valentini: «A Napoli troppe armi. Eccesso di violenza anche per reati minori»

Il prefetto Valentini: «A Napoli troppe armi. Eccesso di violenza anche per reati minori»
di Leandro Del Gaudio
Sabato 15 Agosto 2020, 09:06 - Ultimo agg. 18:17
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A Napoli ha trovato una città dinamica, ricca di cultura e di chiara vocazione europea, ma è rimasto colpito anche dall'uso eccessivo di violenza o dal ricorso alle armi: «Mi ha colpito la violenza registrata nell'area metropolitana, anche per consumare episodi delinquenziali per così dire minori, come scippi e rapine; considero di particolare gravità anche il fenomeno tutto napoletano delle scorrerie armate (le cosiddette stese), che spesso vedono protagonisti giovani, se non addirittura minorenni. È un fenomeno mai visto altrove, quanto basta a far partire un'attività informativa dedicata, per monitorare e contrastare la circolazione di armi in città».
Da sei mesi inquilino numero uno di Palazzo di Governo, il prefetto Marco Valentini traccia un bilancio della sua esperienza napoletana, in vista della delicata congiuntura che attende i napoletani: le vacanze di Ferragosto con l'incubo covid, il ritorno in classe per migliaia di studenti, le elezioni di fine settembre e i progetti da mettere in campo in favore delle imprese pulite, a tutela della stabilità occupazionale.

Ieri un litigio tra pizzaioli che finisce a coltellate, nello stesso giorno in cui vengono effettuati arresti per tentato omicidio, dopo una rissa per un cappellino.
«C'è un eccessivo ricorso alle armi e alla violenza, troppe armi girano nell'area metropolitana, anche nelle mani di giovanissimi. C'è il massimo dell'attenzione su questo fenomeno».
Prefetto, come sarà il Ferragosto napoletano sotto il profilo della sicurezza?
«È stato fatto un grande lavoro per garantire la sicurezza e l'incolumità delle persone nell'intera area metropolitana, dove saranno impegnati circa duemila uomini. Ringrazio tutti gli esponenti delle forze dell'ordine e della guardia costiera, oggi andrò nelle sale operative per ribadire la mia gratitudine per il lavoro che è stato messo in campo».
Quest'anno, c'è preoccupazione per il coronavirus, anche alla luce dei dati che attestano una risalita dei contagi. Qual è il suo giudizio?
«Più che un giudizio, vorrei rivolgere un appello ai cittadini e, in particolare, ai più giovani per organizzare le proprie vacanze e i propri spostamenti all'insegna della massima cautela. Prudenza, rispetto per le prescrizioni, anche per non vanificare gli sforzi che abbiamo fatto nei mesi del cosiddetto lockdown».
Qual è la risposta da offrire rispetto al rebound del virus?
«Senso di responsabilità e disciplina, anche perché - rispetto a qualche mese fa - oggi sappiamo come comportarci, sappiamo come arginare i rischi di contagio».

Prefetto, tra quindici giorni, il problema principale per tanti napoletani sarà capire se si potranno mandare i figli a scuola. Lei, al netto del trend di contagi attuale, cosa sente di dire?
«Immagino un ritorno in classe regolare, perché l'ufficio scolastico regionale sta facendo un ottimo lavoro. Ho parlato con i sindaci, stiamo affrontando tutti i problemi di questa stagione, ci stiamo preparando a coniugare due aspetti decisivi per le nostre famiglie: assicurare continuità didattica agli studenti, ma anche ridurre al minimo le possibilità di contagio. Visto il lavoro messo in campo, sono cautamente ottimista».
Altro tema caldo, decisivo per la nostra democrazia, è il voto di settembre. Come arriveremo alle urne?
«Regionali, referendum, voto in 28 comuni. Garantiremo lo svolgimento della vita democratica: ci saranno disposizioni per l'esercizio del voto, con il mantenimento delle distanze anche in sede di seggio elettorale».
Al di là di queste scadenze immediate, in cosa consiste l'agenda del prefetto?
«Lavorare in continuità rispetto alle cose fatte finora e ai progetti intrapresi. Abbiamo dieci tavoli in altrettante municipalità, sono dei laboratori e dei punti di osservazione straordinari; lavoriamo a stretto contatto con associazioni, mentre personalmente ho presenziato a 20 incontri con imprese del terzo settore. Tutto ciò riparte a settembre, anche perché fa parte del mio e del nostro stare sul territorio. Vede, lo Stato deve gratitudine alle persone che si impegnano nel sociale, anche perché negli ultimi anni, le politiche sociali sono rimaste sullo sfondo».

Quali sono le sue priorità?
«La prima è legata alle tematiche produttive e occupazionali. Dobbiamo lavorare perché non si perdano posti di lavoro, per garantire a tutte le imprese pulite gli aiuti dello Stato. Resto vigile sulla vicenda Whirlpool, auspico che nei prossimi due mesi si trovi una soluzione a tutela dei nostri lavoratori. Quanto alle ditte raggiunte da interdittiva, saranno nominati commissari a garanzia dei contratti in essere. Poi, c'è una seconda priorità: il monitoraggio dell'attività degli enti locali, vanno premiate le amministrazioni dove c'è trasparenza e impegno, mentre si deve sradicare subito ogni genere di infiltrazione; il terzo obiettivo è la lotta alla criminalità organizzata, ovviamente facendo leva sulla competenza e sullo spirito di abnegazione delle nostre forze dell'ordine. Ci sono progetti specifici su questo campo, legati alla videosorveglianza, al contrasto delle armi in città e al tentativo di arginare la violenza».
Come si contrastano questi fenomeni?
«Bisogna andare oltre la logica dei sequestri o degli interventi estemporanei, faremo partire una attività informativa dedicata per aggredire il fenomeno armi in tutta la sua complessità. D'altronde, anche il numero di vittime innocenti è un tema peculiare di Napoli. Tutto ciò produce percezione di insicurezza, condivido pertanto l'espressione faida a bassa intensità, a proposito delle scorrerie armate, usata dal procuratore Melillo».
Qual è l'invito che fa ai napoletani?
«Di godere del grande patrimonio artistico e culturale che offre Napoli. In questi mesi sono rimasto impressionato dalle iniziative del San Carlo e del museo di Capodimonte, ma penso anche alla bellezza delle chiese gestite dal Fec del ministero dell'Interno. C'è grande dinamismo culturale a Napoli, un grandissimo patrimonio di arte, di storia e di cultura che invito a onorare e valorizzare tutti i giorni».
 

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