La Costiera sorrentina
piange don Peppino Esposito

don Peppino Esposito
don Peppino Esposito
di Massimiliano D'Esposito
Sabato 8 Agosto 2020, 11:19
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Pochi giorni fa aveva festeggiato il 62simo anniversario di sacerdozio, ed ora è tornato alla Casa del Padre. Don Giuseppe Esposito, don Peppino come lo conoscevano tutti, era uno dei sacerdoti più conosciuti e benvoluti della penisola sorrentina. È morto questa mattina, all'età di 88 anni, nella sua casa di Massa Lubrense dopo una vita dedicata alla cura delle anime ed allo studio della sua terra. Don Peppino è un sacerdote che ha lavorato in maniera eccezionale per il suo ministero e per avvicinare tanti giovani al culto della storia locale, ma anche allo sport. Attività frenetica, instancabile, portata avanti per ben 60 anni di giorno ed anche di notte, come ha sempre amato sottolineare. Ordinato il 13 luglio del 1958, dopo aver fatto per alcuni anni l’educatore presso il seminario di Sorrento, è stato nominato parroco della chiesa di Sant’Anna del borgo dei pescatori di Marina Grande. Dopo quasi un decennio è stato trasferito all’ex cattedrale di Santa Maria delle Grazie, a Massa Lubrense dove ha svolto il suo ufficio per circa 30 anni prima di assumere, per un altro decennio, l’incarico di rettore della Basilica di Sant’Antonino, patrono di Sorrento. Negli ultimi anni è stato rettore della chiesa di Santa Maria della Misericordia ancora a Massa Lubrense. Inoltre ha ricoperto il ruolo di canonico del capitolo cattedrale di Sorrento. Come detto, però, don Peppino Esposito non ha badato solo alla cura delle anime dei propri fedeli, ma ha fatto in modo che sviluppassero anche altri interessi. Per circa un trentennio, infatti, è stato docente di religione presso l’Istituto tecnico commerciale di Sorrento, oggi divenuto polispecialistico «San Paolo». Grande studioso di storia locale, è stato il fondatore e per molti anni presidente dell’Archeoclub di Massa Lubrense. A lui si devono scavi e ricerche sul territorio nonché la diffusione di testi che ripercorrono le vicende umane in penisola sorrentina. Nel corso degli anni ha raccolto migliaia di volumi poi donati alla parrocchia del Santo Rosario del Capo di Sorrento dove è stata allestita una biblioteca a suo nome. Appassionato di sport, ha anche ricoperto il ruolo di dirigente della squadra di calcio della «Juve Massa», la compagine di Massa Lubrense.
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