La Ctp sul baratro, i dirigenti varano il piano salvaconti

La Ctp sul baratro, i dirigenti varano il piano salvaconti
di Domenico Maglione
Lunedì 7 Ottobre 2019, 08:45 - Ultimo agg. 10:33
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«Ci sono perdite produttive ed economiche che superano il milione di euro al mese: c'è bisogno di una svolta immediata per evitare il fallimento di Ctp»: la dirigenza vara il piano per il rilancio dell'azienda. Carenze di manutenzione, vetustà dell'autoparco e problemi di organizzazione di servizio fanno sì che la società di trasporto pubblico che serve 92 comuni tra la provincia di Napoli e Caserta si trovi, da tempo ormai, in piena emergenza.
 
«Se lo squilibrio economico non viene azzerato in tempi rapidi, le somme di rifinanziamento si consumeranno progressivamente e basteranno solo per un breve transitorio periodo di tranquillità gestionale, ma non cambieranno le sorti finali dell'azienda che non avrà diritto nel futuro ad alcuna nuova misura di finanziamento straordinario», è il grido d'allarme del direttore generale facente funzioni, l'ingegnere Stefano Di Stasio, in una dettagliata lettera ai sindacati. La ricetta per uscire dall'impasse è articolata. La Direzione, ma soprattutto i dipendenti, devono necessariamente condividere e realizzare un generale cambiamento organizzativo e culturale.

«Tutto ciò può essere raggiunto continua il direttore generale dal ripristino rapido di normali principi e regole di gestione aziendale finalizzate al recupero di produttività generale ed individuale e alla equa ripartizione tra gli addetti di diritti e doveri nel pieno e sostanziale rispetto delle norme di legge e contrattuali».

Per agevolare questo percorso l'azienda è disponibile ad un cambio di passo puntando al ripristino di misure di premialità collettiva e individuale, non solo di natura economica. Verranno sospesi alcuni provvedimenti disciplinari fino alla conclusione degli accertamenti di rito e si provvederà alla ricollocazione degli inidonei definitivi secondo le nuove qualifiche e mansioni. Inoltre, l'azienda procederà alla formazione su base volontaria di liste di agenti per le prestazioni straordinarie nell'ambito delle rispettive qualifiche e avvierà le procedure per le selezioni di graduati di manutenzione e per la figura di certificatori che saranno aperte anche al personale di esercizio.

«Occorre continuare nella delicata strategia del migliore utilizzo delle disposizioni normative e contrattuali per coniugare l'efficienza aziendale e la dovuta corretta gestione societaria, legata ai problemi di bilancio anche conseguenti ai tagli operati negli ultimi anni, unitamente alla salvaguardia dei lavoratori divenuti inabili al servizio originario ottimizzando l'impiego degli stessi», fanno rilevare dall'azienda che ha il quartier generale ad Arzano. Città Metropolitana, ad agosto ha provveduto alla ricapitalizzazione, primo passo per il risanamento della partecipata, con un importo di euro 8.294.054.

Ma il vero nodo da affrontare, oltre al personale, è il parco automezzi. Attualmente in servizio, ogni giorno, ci va solo un dieci, quindici per cento degli autobus perché i mezzi sono rotti o non sicuri. La gente sulle fermate non ci va nemmeno più e le rivendite autorizzate di biglietti non li ritirano più perché restano invenduti. Insomma, una situazione al collasso totale che determina problemi a migliaia di pendolari, studenti e lavoratori in primis.

La gente è costretta a rivolgersi agli abusivi, che stanno aumentando a vista d'occhio, mentre chi può sceglie di utilizzare l'auto propria anche per piccoli trasferimenti. Una condizione che sta diventando mortificante, di fronte alla quale i cittadini hanno perso anche la forza di protestare, tanta è la rassegnazione per i continui disservizi di un trasporto su gomma ormai diventato fantasma.
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