Scuola sporca ai Quartieri Spagnoli: scoppia la ribellione delle mamme

Scuola sporca ai Quartieri Spagnoli: scoppia la ribellione delle mamme
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 23 Novembre 2017, 08:37 - Ultimo agg. 09:41
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Su cinque water ne funzionano soltanto due. E quelli utilizzabili sono sporchi, come lercio è il pavimento, le piastrelle, i lavandini. Accade al primo Circolo Didattico «Baracca-Vittorio Emanuele» di vico Tiratoio, istituto comprensivo statale dei Quartieri Spagnoli che accoglie i ragazzi dall'asilo alle medie per un totale di circa 700 alunni. Una situazione ormai diventata insostenibile da parte delle mamme che sono venute a conoscenza del degrado all'interno della struttura dai racconti dei loro figli che hanno descritto lo stato dei servizi igienici per la difficoltà di recarsi in bagno «per lo sporco e la troppa puzza».

Da almeno due settimane l'andazzo sarebbe sempre questo: la ditta che ha vinto l'appalto e dovrebbe mantenere la pulizia e il decoro della scuola farebbe il suo lavoro agli orari stabiliti ma in maniera molto superficiale. «Arronzano, fanno finta di pulire ma nel complesso non lo fanno» spiega una delle tante mamme che ha innescato una vera e propria rivolta. «Non lavano il pavimento con il disinfettante chissà da quanto tempo, ci sono cartacce nello stesso punto da giorni, perfino pezzettini di feci e gocce di sangue. I nostri figli potrebbero prendere infezioni anche gravi, penso al pericolo dell'epatite: ma stiamo scherzando? E questo succede perché c'è chi non fa il proprio lavoro? La situazione è insostenibile» spiegano.
 
«Ho imposto a mia figlia di non avvicinarsi al bagno. Capisco che per lei può essere un enorme disagio trattenerla per qualche ora, ma è l'unico modo perché i bambini spesso non fanno attenzione e non sono sufficientemente cauti. Sono terrorizzata che possa prendere una brutta infezione». Dopo le prime lamentele ai diretti interessati, nessun cambiamento è avvenuto e hanno così deciso di rivolgersi alla Municipalità 1 (Chiaia, Posillipo, San Ferdinando) sebbene la scuola non sia comunale. «Essendo molto presente sul territorio, mi hanno fermato per strada esternandomi questo problema» racconta il consigliere Luca Iacovelli.

«L'ho trovato un fatto gravissimo e immediatamente le ho portate in Municipalità per parlare con la vicepresidente Giovanna Mazzone che ha inviato immediatamente una denuncia all'Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dell'Asl Napoli 1 Centro, distretto 24, diretta da Guido De Rosa in cui chiede una verifica urgente dei locali della scuola in quanto da diverse segnalazioni sembra venire a mancare il requisito igienico sanitario per poter permettere l'adeguata frequenta degli alunni». La sporcizia che insiste nell'istituto comprensivo ha già innescato, inoltre, «un focolaio di pediculosi». Per questa mattina o al massimo entro domani, quindi, ci si aspetta un immediato intervento dell'Asl che verificherà lo stato igienico e sanitario dei bagni.

«È una cosa vergognosa» interviene il consigliere Fabio Chiosi. «Ho scritto al Provveditorato, all'assessore comunale - per metterla a conoscenza di un fatto grave anche se non è di sua competenza - e alla ditta di pulizie affinché pongano fine a questa vergogna immediatamente, altrimenti come Municipalità andremo in Procura per denunciare queste gravi omissioni». I motivi della mancanza di igiene nell'istituto comprensivo «Baracca-Vittorio Emanuele» non è ben chiara. «I dipendenti parlano di stipendi non pagati e quindi non puliscono per protesta. Ma sinceramente non abbiamo capito se è la ditta che non paga i dipendenti, o se la ditta non è pagata dal Miur» aggiunge una mamma.

«In tutta questa questione conclude Iacovelli - non vedo perché i bambini debbano pagarne le spese rischiando la propria salute. Quale sia la verità lo stabiliranno altri organi competenti. Quello che è chiaro ed evidente è che i bagni sono sporchi e i servizi igienici versano in uno stato di totale abbandono. Stare al fianco di queste mamme è stato un atto dovuto ma andremo fino in fondo perché una situazione del genere non è tollerabile».
 
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