La mamma di Arturo da Sepe: «Un modello educativo territoriale partendo dalle parrocchie»

La mamma di Arturo da Sepe: «Un modello educativo territoriale partendo dalle parrocchie»
Giovedì 18 Gennaio 2018, 19:35
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Udienza privata oggi con il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, per Maria Luisa Iavarone, mamma di Arturo, il diciassettenne accoltellato a Napoli, una settimana prima di Natale, «È stato un incontro deliziosamente intenso, siamo d'accordo su molti punti» dice la donna. La mamma di Arturo ha illustrato al presule l'idea di un progetto educativo territoriale che veda in prima linea le parrocchie «come punto di riferimento per questi ragazzi». «Nelle vite di questi giovanissimi - ha detto - mancano adulti di riferimento, modelli positivi di educazione. La Chiesa è il primo luogo di accoglienza». Un modello educativo, dunque, che veda protagonisti «adulti responsabili, che fanno rete, che si mettono insieme, uniti contro il rischio». Il rischio di essere aggrediti per strada, quello di diventare bersaglio di bande di ragazzini. Messe insieme, quelle parole, (Adulti Responsabili per il Territorio Uniti contro il Rischio) portano a un acronimo che Iavarone non nasconde: «Modello Arturo».

«Questo perché quando accaduto a mio figlio non accada a nessuno più» ha evidenziato. «Il mio impegno civile procede, io non ho paura, ho reagito da cittadino comune - ha sottolineato - sono e resto la mamma di Arturo».
E rilancia la «sfida» a chi si candiderà: «Sono pronta al confronto, voglio risposte». «A 4 settimane dell'aggressione di Arturo - ha aggiunto - mio figlio si ritrova con un danno neurologico permanente alle corde vocali. Alla mamma del ragazzo fermato la mattina della Vigilia di Natale dico di nuovo: 'Convinci tuo figlio a collaborarè». Iavarone, domani, incontrerà il sindaco Luigi de Magistris. E sempre domani, nel liceo Cuoco, la scuola di Arturo, ci sarà un incontro sui temi della legalità e della giustizia minorile insieme con i vertici della Dda di Napoli.
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