La piccola Yara è fuori pericolo,
salvata dai medici del Santobono

La piccola Yara è fuori pericolo, salvata dai medici del Santobono
Lunedì 9 Settembre 2019, 10:07
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Yara sta meglio ed è quasi del tutto guarita. La bambina di 6 anni di Marcianise, affetta da una forma severa di sindrome uremico-emolitica causata da un batterio contratto durante una vacanza in Egitto e poi trasferita in urgenza in aereo, agli inizi di agosto, dalla Polonia (dove il papà lavora da militare) al Santobono, ha superato la fase critica ed è ora in via di guarigione. Yara come Noemi: salvata grazie ad una straordinaria catena di solidarietà e in virtù della grande professionalità e perizia medica dei sanitari del Santobono.

 

LA MALATTIA
I primi sintomi della malattia causata da un particolare germe Escherichia coli avevano poi costretto ad un ricovero in una struttura sanitaria in Polonia ma le condizioni cliniche peggioravano a vista d'occhio tanto da spingere il padre della piccola a chiedere il trasferimento in Italia. Al Santobono appunto. Dalla prima allerta entro 24 ore il Santobono ha inviato in Polonia un rianimatore e un infermiere pediatrico per poi appunto trasferire la bambina a Napoli. Subito in rianimazione le condizioni di Yara erano subito apparse molto gravi per la insufficienza multiorgano. «Fui contattato dal papà di Yara agli inizi di agosto - racconta Carmine Pecoraro, il direttore del dipartimento di medicina di urgenza del Santobono - subito abbiamo concesso accoglienza per un caso clinico che abbiamo capito che poteva essere esiziale per la piccola. In questo caso il focolaio era localizzato in Egitto tant'è che anche in Inghilterra un altro caso proveniente da quel paese ha dato Ugo a un ricovero in urgenza». Quando è arrivata a Napoli - racconta ancora il sanitario del Santobono - la bambina stava male era in edema polmonare e respirava a fatica. Dopo una dialisi intensiva, ha perso in due giorni 5 litri di acqua ed è tornata a respirare meglio. Poi l'abbiamo assistita in nefrologia e ha continuato a praticare la dialisi in quanto non urinava. La situazione è rimasta critica fino a ferragosto. Poi è iniziata gradualmente a migliorare. La terapia può durare a lungo e richiede molto impegno assistenziale. Siamo tutti contenti per come è evoluta la situazione clinica di Yara».
LA SODDISFAZIONE
«Le autorità sanitarie nazionali - ha scritto ieri su Facebook il sindaco di Marcianise Antonello Velardi - sono riuscite ad allestire una squadra con il coinvolgimento del Comune che ha consentito quest'estate il trasferimento a Napoli dalla Polonia. Yara è ancora ricoverata all'ospedale Santobono ma in queste settimane ha fatto passi da gigante. Le ultime analisi effettuate stamattina (ieri) disegnano un quadro ottimistico per il futuro e fanno molto ben sperare». Proprio Velardi il giorno di Ferragosto era andato a fare visita alla bambina e ai suoi genitori concittadini di Marcianise.
«Di Yara - ha raccontato ancora il primo cittadino di Marcianise - vi avevo raccontato nel pieno dell'estate, spiegandovi cosa eravamo riusciti a fare per trasferirla con un aereo di Stato dalla Polonia a Napoli. La bambina è stata in imminente pericolo di vita e i genitori erano disperati: rischiava di morire. I medici del Santobono sono andati in aereo in Polonia a prelevarla e l'hanno salvata, con cure efficaci e grazie ad una straordinaria professionalità. In queste settimane, i medici hanno rimesso in sesto tutti gli organi di Yara seguendo una terapia specifica che in Polonia neanche avevano individuato. Anche per questo, e lo dico da cittadino campano, sono orgoglioso delle donne e degli uomini della sanità regionale che, pur tra mille difficoltà,  dimostrano una non comune professionalità. Ringrazio i vertici del Santobono, tutti gli operatori e in particolare il dott. Gabriele Malgieri che mi ha accolto il giorno di ferragosto. Il Santobono si conferma un centro di eccellenza mondiale e un luogo di commovente umanità».
e.m.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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