Napoli: niente refezione, mamme e bambini “pranzano” per protesta davanti al Comune

La protesta per l'attivazione del servizio mensa scolastica
La protesta per l'attivazione del servizio mensa scolastica
di Emma Onorato
Lunedì 10 Ottobre 2022, 21:35 - Ultimo agg. 11 Ottobre, 07:27
4 Minuti di Lettura

Un pranzo collettivo di protesta in piazza Municipio, davanti Palazzo San Giacomo. È questa la forma di contestazione di un gruppo di genitori napoletani per il mancato avvio del servizio di refezione. Il 13 settembre hanno riaperto le scuole, eppure, nonostante sia trascorso quasi un mese dall'inizio delle attività, la mensa scolastica non è ancora partita. «Vogliamo l'attivazione immediata perché è un servizio fondamentale di welfare soprattutto per i genitori che lavorano», sottolinea Carla, tra le mamme scese in piazza per reclamare un diritto sacro non solo alle mamme e ai papà impegnati sul posto di lavoro, ma anche a tutte le altre reatà sociali presenti sul territorio. «Nelle altre città d'Italia la mensa inizia a ridosso delle attività scolastiche: a Napoli no! - continua a spiegare la manifestante - Ci sono sempre delle complicazioni relative all'assegnazione, al bando o all'apertura della piattaforma». I genitori presenti hanno manifestato insieme ai loro figli. I bambini si sono seduti a terra con le gambe incrociate e, insegno di protesta, hanno mangiato il loro pasto davanti al Comune.   

Video

Un disservizio che, con il suo notevole ritardo, crea non pochi problemi: «Abbiamo iscritto i nostri figli a scuola per frequentarla dalle 8 alle 16, per cui il disagio è grave», racconta Chiara,  lavoratrice e mamma di due bambine. «Quasi tutti i genitori presenti lavorano e, a causa di questo disservizio, sono costretti a chiedere aiuto ai nonni o a fare affidamento sulle babysitter», conclude.

«Noi siamo scese in piazza per chiedere l'inizio immediato della mensa e un'attenzione maggiore ai tempi e ai modi di assegnazione dei servizi che riguardano i più giovani e le famiglie».

Viene evidenziata «una continua penalizzazione delle nuove generazioni». Oltre al servizio di refezione si fa riferimento anche alla «mancata apertura degli asili - affidati a cooperative private -  e al non utilizzo delle strutture sportive territoriali».

Da come ricordano i manifestanti sembrava che negli ultimi anni si fosse risolto il problema legato al servizio mensa che, seppure con un lieve ritardo rispetto all'apertura delle scuole, riusciva a partire intorno ai primi di ottobre: «Questo ci assicurava una certa gestione, ora invece non abbiamo un'idea precisa di quando partirà». La commissione mensa - formata da alcune mamme - è stata convocata - stesso in giornata - dall'assessore all'Istruzione, Maura Striano. Dal colloquio è emerso che dal 24 ottobre ripartiranno gli asili e che, dal 2 novembre, dovrebbe iniziare anche il servizio di refezione (almeno da come hanno spiegato i genitori membri della commissione che hanno partecipato all'incontro). Ma è bene ricordare che la comunicazione è avvenuta in maniera ufficiosa, senza alcun tipo di comunicato ufficiale, e che per tale motivo le due date sono solo orientative.  

Intanto sui cartelli esposti dai bambini si legge «il decoro parte dai diritti» e ancora «la refezione non è solo un pasto». Un messaggio, quest'ultimo, chiarito da Flavia: «La cosa che dispiace è che si persevera a fare lo stesso errore, ovvero a non investire nel tempo scuola. Non si tratta di un discorso finalizzato solo al pasto consumato durante le mense scolastiche. La nostra città conosce diverse povertà socio-educative e ad oggi, con la crisi dettata anche dal caro bollette, garantire un pasto ad alcuni bambini di Napoli dovrebbe essere un dovere politico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA