«La quasi storia di Romeo e Giulietta», venerdì 20 maggio in scena a Napoli

«La quasi storia di Romeo e Giulietta», venerdì 20 maggio in scena a Napoli
Lunedì 16 Maggio 2022, 10:57 - Ultimo agg. 12:25
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Che cosa accadrebbe alla celeberrima storia, se Romeo fosse un insicuro e confuso adolescente chiuso in casa e travolto da sconvolgimenti ormonali e ansie di affermazione e Giulietta un’irrequieta e insoddisfatta figlia di una famiglia popolare arricchitasi troppo in fretta? E se Paride avesse i capelli rossi e abitasse al lotto 0 di Ponticelli? E se i due giovani fossero abbastanza disillusi sull’amore e consapevoli della sventurata sorte che li attende incontrandosi? Riuscirebbero ancora a trovare un senso per cedere alla loro inevitabile attrazione accentando un destino che sembra già deciso dalle stelle?

La tragedia romantica più nota di tutti i tempi diventa una “La quasi storia di Romeo e Giulietta”, il risultato di un laboratorio teatrale che ogni anno coinvolge gli adolescenti dei "Maestri di strada" e con giovani studenti universitari e attori, gli educ-attori dell’associazione Teatro Ricerca Educazione. Lo spettacolo, per la prima volta, va in scena venerdì 20 maggio alle 21 al Nest, Napoli Est Teatro, organizzato dai Maestri di strada onlus e l’associazione Trerrote (Teatro - Ricerca - Educazione). Lo spettacolo è adattato e diretto da Nicola Laieta, che spiega il senso dello spettacolo: «Cosa può scuoterci da quella sensazione di impotenza, di insignificanza, irrilevanza a cui il nostro tempo sembra aver relegato, giovani e vecchi, donne e uomini in poche parole gli esseri umani? Quali sono i venti che ancora agitano la nostra anima, che ci muovono verso la vita, che ci spingono a darle la forma che desideriamo? È ancora l’amore? Ne abbiamo chiesto conto ai nostri ragazzi attraversando insieme la tragedia romantica più nota di tutti i tempi e interrogandoci sulle scelte dei due più celebri e sventurati amanti della letteratura teatrale pronti a morire pur di dar compimento al loro amore.

E sono tante le risposte, le brezze e correnti che hanno evocato i nostri giovani attori: tornado pronti a distruggere ogni cosa, zefiri solitari e bonaccie da impantanamento».

Laieta aggiunge che si tratta di «un oscillare continuo tra sovrastimolazioni e depressioni, tra il sentirsi in colpa al perdersi anche una sola delle occasioni che paiono balenarci davanti sui nostri dispositivi elettronici e quella costante ansia da prestazione che pare essere l’unica garanzia di efficienza e produttività per l’affermarsi del nostro io nel mondo. Eppure, accanto a questo frustrante moto perpetuo verso il godimento e il successo abbiamo scoperto affiorare dentro di loro e noi un irresistibile desiderio di resa, scomparsa, ammutinamento a questa nuovo mondo e alle sue subdole forme di asservimento. Scegliere e scegliersi pare essere l’unico antidoto all’alternarsi tra onnipotenza e impotenza, scegliere e prendersi cura di chi e cosa si è scelto di amare poiché parafrasando il Bardo del “Giulio Cesare” la colpa non è nelle nostre stelle ma in noi che ne restiamo schiavi».

Il maestro di strada Cesare Moreno aggiunge: «La preparazione di questo spettacolo si è intrecciata con l’andamento della pandemia che ha determinato spostamenti di date, interruzioni dovute a varie quarantene tra gli operatori, ma soprattutto si è intrecciata con la situazione di dubbio ed incertezza che sta attraversando la vita di tutti i giovani provati da due anni di pandemia. Forse proprio per questo e per la condizione generale che vivono i giovani di periferia la lettura di Romeo e Giulietta ha preso una curvatura particolare insistendo sulla solitudine di questi due giovanissimi di fonte alle difficili scelte che si sono trovati ad affrontare: una assenza di adulti solidali, che ascoltino veramente i giovani che è all’origine della tragedia e degli equivoci che portano alla morte di entrambi i giovani amanti. Forse è questa la lezione per noi». 

Info e prenotazioni per “La quasi storia di Romeo e Giulietta”: trerroteatro@gmail.com

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