Giovanni, l'anziano clochard di Chiaia: ​gara di solidarietà per dargli una casa

Vincenzo, il clochard di Chiaia
Vincenzo, il clochard di Chiaia
di Antonio Folle
Mercoledì 22 Aprile 2020, 19:17 - Ultimo agg. 23 Aprile, 08:38
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Una esistenza dignitosa che in poco tempo si trasforma in un inferno di precarietà e di freddo. Un uomo che fino a pochi anni fa conduceva una vita normale da cittadino di una grande città che, dopo aver perso il lavoro, si trasforma in uno dei tantissimi senzatetto che popolano le strade e le notti napoletane. La storia di Giovanni, anziano senzatetto che vive nella zona di Chiaia, è solo una delle tantissime storie di miseria e di composto degrado umano in cui, in una società iperconnessa ma sempre più "distante", è facile precipitare.

Il sessantottenne con diverse patologie croniche che necessitano di costose cure, vive nella zona di piazzetta Rodinò dove, di notte, si accampa alla meglio su una sedia, tentando di scaldarsi con i pochi indumenti caldi di chi può disporre. Ma Giovanni, come ha raccontato la volontaria che si sta occupando del suo caso, non è un clochard come gli altri. Nei suoi occhi, nei suoi modi, nella sua compostezza e fin anche nel suo tono di voce c'è qualcosa di "diverso".

Stavo passando in strada con il mio cane - spiega Alessandra, la volontaria di Chiaia che si sta prodigando per ridare dignità al signor Giovanni - era una serata molto fredda e pioveva a dirotto quando ho notato questo anziano accovacciato su una sedia a piazzetta Rodinò che tentava disperatamente di ripararsi dal freddo e dalla pioggia. Mi sono avvicinata per rivolgergli la parola e ho scoperto che il signor Giovanni da un anno di notte vive praticamente su quella sedia sotto i teloni dei bar della zona. Gli ho portato un cappotto caldo e qualcosa da mangiare perchè, come mi aveva raccontato, a causa delle sue diverse patologie e dei dolori che lo affliggono, non sempre riesce a mettersi in fila per un pasto caldo nelle mense per i poveri, restando di fatto digiuno».
 

 

Poi il racconto sulla travagliata esistenza dell'uomo: «Il signor Giovanni è dolcissimo - ha raccontato Alessandra - dopo una comprensibile diffidenza iniziale mi ha raccontato la storia della sua vita. Dopo vari lavori fatti nel corso della vita, con l'avanzare dell'età, ha mano mano perso capacità di lavorare, finendo per essere sfrattato. Adesso insieme ad altri volontari, ci siamo attivando con un Caf per capire se può avere diritto al reddito di cittadinanza o a qualche altra misura economica che possa strapparlo dallo stato di miseria in cui versa. Quello che mi ha colpito di lui - continua ancora - è la sua dignità. Si vede che non è abituato a stare in strada e infatti mi ha raccontato delle bruttissime esperienze che ha avuto nei ricoveri per senzatetto a cui si è rivolto nei mesi scorsi». 

L'incontro fortuito ha fatto scattare la "scintilla". Con un post su Facebook, infatti, Alessandra ha scatenato vita ad una vera e propria gara di solidarietà per strappare l'uomo alla strada e al freddo. Negli scorsi mesi Giovanni ha affrontato i rigori del rigido inverno grazie alla generosità del quartiere. Il portiere di uno stabile di via dei Mille ha messo a disposizione, solo per un paio di ore, un piccolo locale dove Vincenzo può lavarsi e stendersi per dormire, ma in ogni caso si tratta di soluzioni temporanee ed estremamente precarie. 

«Accetta tutto con estrema dignità - il racconto di Alessandra - ringraziando sempre e trovando una parola buona per tutti. Dopo circa una settimana, grazie alla generosità del titolare di un b&b al Rione Alto, abbiamo potuto dare almeno un tetto al signor Giovanni. Dopo circa un mese di accoglienza, però, ha dovuto lasciare la struttura ed attualmente è ospite in una casa-appoggio della Comunità di Sant'Egidio che, insieme ad altre associazioni come Angeli di Strada Villanova, ha preso a cuore il suo caso. Qualche ora fa ci hanno comunicato che anche stavolta Giovanni dovrà lasciare l'appartamentino perchè tra non molto arriverà una famiglia di profughi che dovrà essere ospitata».
 

Giovanni tra meno di una settimana tornerà di nuovo in strada, magari ad occupare la stessa sedia gelata di piazzetta Rodinò. Un destino triste a cui Alessandra e gli altri volontari stanno tentando disperatamente trovare una soluzione.  «Nei giorni scorsi è stata lanciata una sottoscrizione - spiega ancora la volontaria - per racimolare la somma necessaria ad affittare un piccolo appartamentino con angolo cottura almeno per il periodo invernale. Allo stesso tempo abbiamo lanciato un appello a qualche cittadino per trovare una stanza o un piccolo alloggio che non costi più di 150 euro al mese e che non sia troppo in periferia dal momento che il signor Giovanni a Chiaia ha il suo medico curante e l'unico lembo di vita normale che gli resta. I cittadini che vogliono collaborare possono mettersi in contatto con me direttamente su Facebook - Ale Pip è il contatto da cercare - e a cui sarò ben lieta di dare tutte le delucidazioni del caso nella massima trasparenza». 


 

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