La storia di Landieri, ucciso nel 2004 al circolo ricreativo. Intitolato a lui lo sportello anticamorra. Il cugino insignito da Mattarella

La storia di Landieri, ucciso nel 2004 al circolo ricreativo. Intitolato a lui lo sportello anticamorra. Il cugino insignito da Mattarella
di Marco Perillo
Lunedì 23 Gennaio 2017, 10:17 - Ultimo agg. 11:17
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Autunno 2004, cinque ragazzi attorno a un bigliardino, sabato notte tra le Vele di Scampia. Siamo in piena faida, gli scissionisti contro il clan Di Lauro. I killer sono in azione: un morto e cinque feriti. Così fu ucciso Antonio Landieri, detto «et», l'extraterrestre, una delle vittime della faida estranea al crimine. Aveva 25 anni, freddato crudelmente quel 6 novembre di 13 anni fa in un circoletto ricreativo di via Labriola. Antonio e i suoi amici giocavano una partita di calciobalilla, interrotta da sedici terribili colpi. Antonio tentò di ripararsi nell'androne di un palazzo, ma il suo handicap non gli permise di correre veloce. Morì sul colpo.

La tragedia è narrata in «Al di là della neve», scritto da Rosario Esposito La Rossa, cugino di Antonio, lo scorso mese di novembre insignito da Mattarella. Rosario è diventato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo impegno e la sua creatività in favore della legalità e del contrasto al degrado sociale”. Fu proprio in memoria del cugino che Esposito La Rossa nel 2007, assieme a Maddalena Stornaiuolo, fondò l’associazione “Vo.di Sca.”, che segue i giovani nelle attività culturali e nei percorsi di inserimento al lavoro. Esposito ha realizzato la “Fabbrica dei Pizzini della Legalità” e la Biblioteca Popolare per Ragazzi di Scampia, raccogliendo oltre 20mila volumi da tutta l’Italia. Dal 2010 è il nuovo proprietario dello storico marchio editoriale Marotta & Cafiero editori. E da allora ha trasferito la sede di Posillipo a Scampia, trasformando la società in una casa editrice indipendente.

Ad Antonio Landieri è stato intitolato lo sportello anticamorra durante l'inaugurazione del presidio «Libera Scampia».
Al piano terra del palazzo municipale l'associazione «Senza bavaglio» raccoglie in forma anonima segnalazioni e denunce, poi inoltrate agli uffici del locale commissariato di polizia. Grande soddisfazione per la cattura degli assassini di Landieri è stata espressa dallo Sportello gestito da Luigi Concilio ​e Claudio Ferrara. Grandissima l'emozione della madre, avvisata di primo mattino proprio da Concilio.
«Queste sono le notizie che vogliamo - dichiara Concilio - le notizie che non riportano Antonio, ma che almeno ci rincuorano, facendoci capire che qualcosa si muove; ho avvisato subito la mamma - continua Concilio - e con voce tremolante mi diceva che non ci credeva, ma poi, vista la realtà, ci ha creduto, ed hanno cominciato a tremarle le gambe».

Plaude agli arresti anche l'ex presidente dell'VIII Municipalità, che per primo ha creduto nell'istituzione dello sportello anticamorra.
«Quest'anno il premio Landieri avrà un senso in più - dice Pisani - non ci restituirà Antonio, ma almeno da oggi riposerà davvero in pace».


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