Casamicciola, il Pio Monte acquistato da Volkswagen-Mercedes: sarà una spa

Il Pio Monte della Misericordia a Casamicciola
Il Pio Monte della Misericordia a Casamicciola
di Massimo Zivelli
Giovedì 24 Maggio 2018, 09:26 - Ultimo agg. 09:58
3 Minuti di Lettura
CASAMICCIOLA - Non ci sarà la cittadella simbolo della ricostruzione post terremoto. A sorpresa, l'antica struttura del Pio Monte della Misericordia diventerà invece un centro direzionale turistico a cinque stelle, nel quale verranno investiti centinaia di milioni di euro. Nella cittadina termale si chiude definitivamente la partita sul futuro del monumentale complesso, finito saldamente nelle mani di importanti finanzieri tedeschi che fanno capo al colosso automobilistico Volkswagen-Mercedes-Benz. La notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno negli ambienti comunali. Completamente inattesa, nonostante la vendita sia avvenuta da alcuni mesi. Il Pio Monte è stato dismesso - non si conoscono gli importi - dall'opera pia napoletana che da oltre due secoli detiene importanti proprietà a Napoli e in diverse località della Campania. Lo si è appreso solo perché alla Soprintendenza di Napoli sono spuntate fuori due varianti al progetto, depositato da uno dei più quotati architetti a livello internazionale, Massimo Pica Ciamarra. Progetto che sarebbe già stato approvato. Le varianti riguardano la realizzazione di due mega parcheggi nei sotterranei della struttura che venne ricostruita dopo il disastroso terremoto che sconvolse Casamicciola nel 1883 e che da molti decenni versa in uno stato di completo abbandono a causa di un inestricabile vortice di interessi fra loro contrastanti.
 
In principio fu l'Opera pia contro una holding di albergatori che aveva preso le redini della gestione per poi fare un clamoroso buco nell'acqua. Poi il Comune di Casamicciola, che si mise contro gli uni e gli altri. E tanti altri annunci poi smentiti dai fatti. Almeno fino ai tempi recenti. Quando senza alcun clamore i tedeschi hanno concluso l'acquisto, con una accelerazione delle trattative che si è concretizzata dopo il sisma che ha colpito la cittadina termale il 21 agosto scorso, mentre comitati civici ed esperti chiedevano con forza di andare a delocalizzare proprio al Pio Monte, lontano dall'area del cratere storicamente instabile, strutture e servizi di pubblico interesse. Municipio, scuole, uffici, secondo molti - a Casamicciola e non solo - si sarebbero potuti ricostruire in maniera sicura solo in quel sito che affaccia sul mare e si trova in pieno centro urbano. Una struttura gigantesca ma ormai inutilizzata da decenni e fra l'altro costantemente al centro di interminabili diatribe generate da forti e contrastanti interessi.

La notizia dell'avvenuta vendita è stata divulgata l'altra sera nel mezzo della VIII edizione di «Torri in Festa, Torri in Luce». Parlando proprio del Pio Monte, vi ha fatto accenno la professoressa Marina Fumo, ordinaria di architettura tecnica all'Università di Napoli, e subito si è acceso il dibattito fra soprintendenti, restauratori, paesaggisti, convenuti a Ischia da tutto il mondo per l'annuale appuntamento che valorizza strutture d'epoca, paesaggi, arredi urbani e naturali, e che viene organizzato da Aldo Imer. Gli esperti si augurano ovviamente che la nuova proprietà tedesca faccia le cose per bene e che la nuova struttura non procuri danni al contesto architettonico ed urbanistico, del quale resta parte integrante. Nessuna reazione ancora si registra invece a livello locale. Gli amministratori di Casamicciola hanno saputo per ultimi della vendita. È facile prevedere però che l'ingresso dei capitali tedeschi nell'economia turistica e dei servizi produrrà vantaggi a livello locale, in un momento in cui il paese è economicamente in ginocchio a causa del terremoto. È notizia dei giorni scorsi che una struttura alberghiera è stata acquistata attraverso un fondo di investitori della Turchia e che anche i russi si stiano interessando ad acquisizioni. Tuttavia, ci sarà da tenere in conto che qualora la ricostruzione partirà, non si potrà delocalizzare più nulla in quella area. E di alternative, sul territorio di Casamicciola, ce ne sono davvero poche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA