Lacco Ameno, il sindaco Pascale
devolve il suo stipendio in beneficenza

Giacomo Pascale
Giacomo Pascale
di Ciro Cenatiempo
Lunedì 16 Novembre 2020, 11:14 - Ultimo agg. 11:19
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«Questa pandemia sta mettendo a dura prova molte famiglie ischitane, stremate da un'emergenza sanitaria che si è trasformata in emergenza economica. Perciò, dopo una riunione con la mia giunta, abbiamo deciso di fare la nostra parte, dando un segnale concreto: rinunciamo ai nostri stipendi di novembre (1500 euro è lo stipendio del sindaco e 250 euro quello di ciascun assessore), utilizzando la somma per scopi benefici».

Questo il messaggio, affidato ai social e ai mezzi di comunicazione con una nota, che il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, ha diffuso questa mattina, «per dare un segnale di fratellanza» non solo alla comunità isolana.

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«Al nostro fianco si è subito schierata la catena di supermercati Decò (della famiglia Lombardi) – aggiunge Pascale - che ha generosamente deciso di devolvere un “importante” buono spesa. Gli importi potranno essere utilizzati per acquistare generi alimentari, i cui criteri di accesso verranno decisi a breve - in materia trasparente - dalla Giunta comunale.

Abbiamo voluto dare un segnale chiaro e preciso: chi può, deve fare qualcosa, deve tendere una mano a chi ne ha bisogno. Siamo una comunità e tutti dobbiamo cooperare. Sinceramente auspico che questo nostro primo passo possa essere emulato da altri, soprattutto imprenditori illuminati capaci di comprendere la gravità del momento: abbiamo padri di famiglia che non riescono a mettere il piatto a tavola».

Il sindaco rivolge un appello alla stampa e ai cittadini «con la speranza che possa essere condiviso ovunque: chi può e vuole contribuire, ci contatti. Anche una cifra simbolica può essere importante ai fini del totale che daremo ai nostri fratelli in difficoltà (renderemo pubblici, salvo indicazione contraria, i nominativi di coloro che contribuiranno con delle donazioni). La nostra amministrazione ha dato un esempio assieme a una grande famiglia ischitana (i Lombardi), che ringrazio infinitamente».

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