Lady Asl, ecco i pizzini: ora tremano i manager della sanità

Lady Asl, ecco i pizzini: ora tremano i manager della sanità
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 11 Febbraio 2019, 07:00
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Un foglio a quadretti in formato a/3, di quelli strappati dai quaderni scolastici, con una miriade di informazioni: numeri, nomi di aziende, scadenze temporali, somme aritmetiche, finanche «anticipi a me» oltre a una colonna interamente dedicata ai regali: foulard, penne, supporti informatici e gli immancabili ipad da recapitare a destra e a sinistra. Un pozzo senza fondo, in quel foglio, in quel «manoscritto fronte retro» contenuto nella borsetta bianca riposta nel salottino antistante la camera da letto di un appartamento del Vomero, parliamo della casa di Loredana Di Vico, ex direttrice dell'ufficio appalti dell'Asl Napoli uno, dallo scorso novembre agli arresti domiciliari per vicende di corruzione e gare veicolate sempre alle stesse aziende. Ricordate la storia? Lei, la manager, è accusata di aver favorito aziende riconducibili a Vincenzo Dell'Accio, l'imprenditore a sua volta accusato di averla sedotta e sfruttata: avrebbe messo in piedi una sorta di monopolio grazie a quel rapporto privato con la ex superdirigente dell'Asl Napoli uno.
 
Ma torniamo a quella borsetta bianca e al foglio a/3 sequestrato a novembre. Mesi di indagini, scanditi da conferme in sede di Riesame, c'è una convinzione: in quell'insieme di cifre, numeri, nomi e scansioni temporali (si va dal 2012 al 2016) c'è la chiave di volta di un nuovo filone di indagine. Chiara la pista da battere: in quel foglio fronte-retro ci sono ben altro che semplici appunti domestici, magari riconducibili alla contabilità di una madre e di una dirigente costretta a tenere a mente entrate e uscite di tutti i tipi.

Ma andiamo con ordine, a partire dall'intuizione investigativa che ha assegnato a quelle poche pagine - su migliaia di fogli depositati al Riesame - un valore di primaria importanza. Al lavoro i finanzieri del reparto di polizia tributaria, sotto il comando del colonnello Domenico Napolitano, che hanno le idee chiare, secondo quanto si legge nel verbale: «Ci sono le annotazioni di movimentazione di denaro entrata, in corrispondenza di specifiche voci di apparecchiature medicale e/o presidi ospedalieri dell'Asl Napoli uno centro, nonché di taluni medici richiedenti del medesimo ente sanitario, per complessivi euro 1.072.200, aggiornato ad aprile del 2016»; ma anche «annotazioni di movimentazione di denaro in uscita, in corrispondenza di diverse voci di spesa, tra cui viaggi, orologi e scarpe, nonché alcune riferite (probabilmente) al figlio».

Commistione di dati di natura pubblica e di vicende private, siamo sempre allo stesso corto circuito su cui battono gli inquirenti. Inchiesta condotta dal pm Valter Brunetti, sotto il coordinamento dell'aggiunto Vincenzo Piscitelli, si attendono sviluppi. Cosa indicano cifre, annualità, ospedali e regali? Difesa dal penalista Alfonso Furgiuele, Loredana Di Vico non ci sta a passare per il centro nevralgico delle tangenti nella sanità campana. Anzi, in sede difensiva si batte su un punto: al di là delle conversazioni intercettate dalla Procura, la donna non ha mai ricevuto alcun regalo da Vincenzo Dell'Accio. Non ha avuto la casa (argomento spesso discusso nelle chat con l'ex amante), né la certezza che il figlio venisse iscritto nel trust dei Dell'Accio. Stessa determinazione dinanzi al gip De Falco Giannone, da parte dell'imprenditore Vincenzo Dell'Accio: difeso dal penalista Guido Furgiuele, ha ammesso alcune irregolarità nelle procedure (come quando ordinava apparati paramedicali alle case madri del nord, prima ancora che l'Asl chiudesse le pratiche), ma ha negato l'accusa di corruzione. Anche qui stesso refrain: «Sì, d'accordo, chiedeva la casa, che non gli ho comprato, ma la facevo parlare, come si fa con una un po' esaurita». Ora si attendono gli esiti dello screening su quei fogli, su quelle voci «anticipo a me», o sugli apparecchi paramedicali al San Paolo o all'Ascalesi, senza contare quella lunga lista di «cose da regal.» su cui si attendono risposte.
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