Lago Patria esondato, stop al canottaggio e circoli di Napoli in ginocchio

Lago Patria esondato, stop al canottaggio e circoli di Napoli in ginocchio
di Gianluca Agata
Domenica 29 Dicembre 2019, 08:31 - Ultimo agg. 10:00
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Il campo di regata di canottaggio di Lago Patria, lì dove sono nati i campioni del remo napoletano, e dove molti di loro stanno preparando le Olimpiadi di Tokyo 2020 scegliendolo come campo di allenamento quando non sono nei rispettivi club, non esiste più spazzato dal maltempo. Divelti i pontili, disperse le boe, abbattute le torrette di partenza, allagati i capannoni che contengono le imbarcazioni. Interrotta l'attività dei sei circoli napoletani che quotidianamente si recano nel bacino di Giugliano per costruire campioni. Il maltempo e il vento forte hanno spazzato via strutture che già versavano in precarie condizioni e sulle quali esiste un progetto di recupero finora mai partito.

Le forti piogge di una quindicina di giorni fa hanno sollevato la sabbia dalla spiaggia alla foce del bacino ostruendo il canale che mette in comunicazione il lago con il mare e non permettendo più il deflusso delle acque. Già nei giorni scorsi si sono verificati episodi di esondazione di Lago Patria che hanno interessato attività commerciali, strade e in qualche caso anche abitazioni. In un quadro così delicato ieri grecale e tramontana hanno fatto il loro con raffiche oltre i venti nodi non previste che hanno completamente distrutto il campo di regata. I pontili non ci sono più in quanto staccati dalla terra ferma, gli ancoraggi delle boe hanno mollato. Distrutte le torrette di partenza e allineamento dei giudici. Danni anche ai capannoni parzialmente allagati.
 
 

Paura anche per gli allenamenti. In acqua almeno una quindicina di barche di Canottieri Napoli, Posillipo, Ilva e Nesis. «Siamo usciti con condizioni stabili e le previsioni non prevedevano che il vento si alzasse così velocemente. Le onde si sono alzate e le barche in acqua hanno avuto difficoltà a rientrare». Mimmo Perna è un tecnico che conosce Lago Patria meglio delle sue tasche. Una delle eccellenze che frequentano il bacino di Giugliano. «Il vento di ieri ha praticamente smontato tutto rendendo impossibile l'allenamento». Ora è tutto distrutto.

Sono sei i circoli napoletani che si allenano a Lago Patria: Italia, Posillipo, Ilva, Canottieri Napoli, Savoia e Nesis. Un totale di 500 canottieri che hanno quotidianamente la loro casa nel bacino dove si rende omaggio a Scipione l'Africano. Per provvedere alla piccola manutenzione del Lago ed alle spese si sono consorziati creando così una capacità di spesa. I capannoni custodiscono le barche per gli allenamenti.
 
 

Paradossalmente su Lago Patria ci sono tantissimi progetti di sviluppo con la Regione che ha scelto il consorzio dei circoli come ente promotore di attività per mirare allo sviluppo dell'area. Non solo dal punto di vista agonistico, ma anche culturale. Il campo di Lago Patria ben si presta, infatti, ai campionati italiani, così come è possibile organizzare eventi, ospitare nazionali straniere, creare indotto per le attività ricettive e di ristorazione della zona. «Abbiamo organizzato un trofeo della legalità, siamo in costante contatto con tutte le istituzioni competenti» spiega il presidente del Comitato Regionale Lino Giugno. E anche dal punto di vista economico Federcanottaggio, Fondazione Terzo Pilastro e il consorzio dei circoli hanno trovato una importante somma per la rimessa a nuovo di pontili, capannoni ed altro. Centocinquantamila euro che sarebbero pronti per essere investiti. Il problema, come al solito, è la burocrazia e le tante autorizzazioni alcune delle quali sono state concesse ed altre no. «Un Lago Patria rimesso a posto sarebbe un volano per l'intera zona. Non solo per le gare, ma anche per ospitare nazionali straniere. Non dimentichiamo che i migliori tecnici del mondo sono i nostri». E per il canottaggio napoletano ci sono altre due buone notizie. La convenzione con l'Università Parthenope e il ritorno della sezione remo del Cus Napoli dopo oltre venticinque anni.
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