Lavoratori Manital Idea ancora in piazza:
«Il Prefetto convochi l'azienda»

Lavoratori Manital in protesta a piazza Plebiscito
Lavoratori Manital in protesta a piazza Plebiscito
di Antonio Folle
Mercoledì 4 Settembre 2019, 13:55 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 18:20
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La protesta dei lavoratori Manital, senza stipendio da ormai tre mesi, non accenna minimamente a placarsi. Dopo l'occupazione simbolica dei cortili del complesso Inail di via Nuova Poggioreale - sede di Manitalidea - e i presidi dei lavoratori presso la sede del Miur, gli ex Lsu sono scesi nuovamente in piazza per un corteo di protesta che è partito da piazza Matteotti e ha raggiunto piazza Plebiscito, concludendosi sotto la sede della Prefettura. Proprio il Prefetto Carmela Pagano potrebbe giocare un ruolo determinante per la risoluzione di una vicenda che ha messo in ginocchio centinaia di famiglie.
 


Il Prefetto, infatti, ha ricevuto i rappresentanti sindacali che hanno chiesto al Governo di convocare le parti attorno ad un tavolo di concertazione. Il silenzio di Manital sul mancato pagamento delle spettanze dei lavoratori è uno dei motivi che hanno scatenato l'ira degli addetti alle pulizie - 3500 nella sola regione Campania - che operano nelle scuole di Napoli e provincia.

Durante le fasi del corteo, nonostante gli animi notevolmente esacerbati di alcuni lavoratori, non si sono registrati incidenti. Molte le storie di disperazione emerse dai racconti dei lavoratori che hanno spiegato come ormai da mesi non riescono a far fronte al pagamento di mutui e bollette, vivendo di fatto in condizioni di indigenza nonostante l'impegno quotidiano nelle scuole. 

«Siamo nuovamente in piazza per protestare contro questa assurda situazione e per chiedere l'intervento diretto del Governo - spiega Gianni Nughes del sindacato Filcams Cgil - è impossibile lasciare centinaia di famiglie nella disperazione più totale e lavarsi le mani di questo problema. Chiederemo al Prefetto di Napoli di interessarsi di questa vicenda e di convocare le parti attorno ad un tavolo. E' grave - prosegue Nughes - che dopo giorni di tensione il Ministero non si sia ancora mosso in tal senso. E' imperativo rimettere al più presto i lavoratori in condizione di serenità per poter far ripartire i servizi nelle scuole».
 
 


I lavoratori hanno già annunciato di essere pronti, in caso di mancata risoluzione della vertenza, a mettere in campo nuove forme di protesta. La rabbia dei lavoratori è ormai ai picchi massimi e gli stessi sindacati ammettono le difficoltà nel "tenere a bada" l'enorme platea di persone che aspetta il versamento delle spettanze di giugno, luglio, agosto e della quattordicesima mensilità. «Sono mesi che non percepiamo lo stipendio, siamo disperati - afferma Giovanni Botta di Fisascat Cisl - hanno giocato con la nostra vita e con la nostra dignità. Ci sono stati degli incontri a livello di Governo centrale negli scorsi mesi ma la Manital non ha mantenuto gli impegni presi. Avevano detto di essere pronti a versare le mensilità arretrate ai lavoratori che, in moltissimi casi, vivono solo con quello stipendio, ma i loro impegni sono rimasti lettera morta. La situazione - continua ancora Botta - sta diventando ingestibile perchè i lavoratori sono giustamente esasperati».

Da gennaio 2020 gli ex Lsu attualmente in servizio nelle scuole dovrebbero essere definitivamente assorbiti dal Ministero. Il provvedimento è inserito nella legge finanziaria del 2019 e, salvo improvvisi ed improbabili cambiamenti dell'ultimo minuto, non dovrebbero esserci sorprese. La domanda che però i 3500 lavoratori della Campania - 10.000 in tutta Italia - si stanno ponendo in questi giorni è come faranno a tirare avanti senza stipendio da qui al prossimo mese di gennaio. 
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