Lavori a piazza Mercato, scoppia
il caso dei basoli: «No pietra etnea»

Lavori a piazza Mercato, scoppia il caso dei basoli: «No pietra etnea»
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 10 Maggio 2018, 10:26
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«Mai espresso alcun parere sull'intervento in corso a piazza Mercato che prevedesse l'uso pur parziale della pietra etnea. Nel richiamare il Comune al rispetto delle norme in vigore in materia di tutela, si chiede di sospendere qualsiasi intervento non autorizzato». Il soprintendente Luciano Garella, con una nota al Comune, chiede l'immediata sospensione dei lavori sulla piazza avviati a dicembre, con durata 336 giorni, e rientranti nel Grande Progetto Unesco per procedere a ulteriori accertamenti. Nel mirino, l'uso da parte del Municipio della pietra etnea, nonostante l'Ente di Palazzo Reale avesse detto, invece, di riutilizzare i basoli vesuviani. Ma il Comune si difende. «I basoli non sono sufficienti, molti sono in cattivo stato. La pietra etnea sarà impiegata solo sull'emiciclo e sulle aree marginali, in corrispondenza dei sottoservizi che devono essere rifatti. Toccheremo il meno possibile la parte centrale della piazza».

Mentre l'assessore Carmine Piscopo, intervenuto ieri in commissione Urbanistica, chiarisce: «Nessun allarme. Interruzioni e sospensioni fanno parte della vita di un cantiere. Su un progetto di restauro così importante e delicato è normale il confronto istituzionale». Ma la nota della Soprintendenza è chiara: «In nessuna parte della proposta presentata dal Comune e del successivo parere rilasciato dalla Soprintendenza sottolinea Garella - emerge la necessità di sostituire il basolato con nuova pietra. Anzi, entrambi gli Enti rilevano l'importanza di non alterare la configurazione storica delle piazze e strade del centro storico di Napoli».

Nel progetto del 2014, infatti, «si prevedeva la ricollocazione in piazza di circa il 70% dei basoli esistenti e il reintegro del 30% con basoli forniti dall'affidatario, che dovevano essere materiale nuovo analogo a quello preesistente. Quindi basolato e non pietra etnea». L'ipotesi era di recuperare i basoli mancanti per piazza Mercato dalle strade limitrofe, che sarebbero state ripavimentate invece con la pietra etnea. Da qui la bacchettata dei funzionari del ministero: «Da note interne a codeste Amministrazione, si apprende di possibili accordi con la Soprintendenza sull'uso del materiale di nuova fornitura che però non trova alcun riscontro né nelle comunicazioni ufficiali né tantomeno in eventuali verbali stilati in corso d'opera».


Un vero e proprio giallo, insomma, oggetto di segnalazioni negli scorsi mesi del Comitato Portosalvo e del consigliere municipale Pino De Stasio, e finito anche al centro di un dossier fotografico di ItaliaNostra realizzato a metà aprile, dal quale si evince come la pietra etnea sia stata utilizzata per rifare ampie parti della piazza. Nelle foto si vedono centinaia di pietre imballate, con i basoli vesuviani rimossi accatastati a fianco.

 

Preoccupazioni confermate, poi, dal blitz dei tecnici della Soprintendenza del 26 aprile, dove è stato «accertato che era in corso la ripavimentazione di una porzione di piazza Mercato effettivamente con pietra etnea». Domani, è previsto un altro sopralluogo congiunto con la Soprintendenza per verificare la tipologia del materiale usato e i punti dove il Municipio intende fare le integrazioni. La questione è stata al centro della commissione Urbanistica, presieduta da Eleonora De Majo e richiesta dal consigliere Gaetano Troncone, con la partecipazione di Luigi De Falco e Alessandra Caputi, di ItaliaNostra Napoli. «Abbiamo sempre avuto la massima attenzione per la conservazione dei basoli ha spiegato Massimo Santoro, Direttore del servizio sito Unesco ma sono pochi, spesso in cattive condizioni e non ci sono cave a cui attingere. Quelli di via Marina saranno usati su via Duomo. Su piazza Mercato siamo di fronte a un contratto e all'esigenza di non bloccare i lavori». Ma i consiglieri comunali vogliono vederci chiaro. «Perché il Comune - si chiede il consigliere Vincenzo Moretto - acquista la pietra etnea, piuttosto di usare i basoli rimossi da Corso Meridionale o dal Vasto?». Mentre Troncone ha chiesto un sopralluogo della commissione sul sito. «Il parere della Soprintendenza afferma Luigi De Falco - è obbligatorio e vincolante. Se non dovesse accordare l'ok alla pietra etnea, si corre il rischio di dover rimuovere parte della pavimentazione messa con ulteriori costi per il Comune». Come sarà la nuova piazza Mercato? La parte centrale sarà livellata su un unico piano, senza gradini, e pedonalizzata, come piazza del Plebiscito. Si circolerà solo all'esterno dell'emiciclo, con la possibilità di carico-scarico per i locali commerciali. Sarà illuminata da 12 piccoli lampioni al posto dei 4 piloni attuali. Rifatto l'impianto fognario. Inoltre, saranno posizionati degli emergency point lungo il perimetro della piazza, per alimentare i palchi per gli eventi. Ma il Comune farà solo la predisposizione dell'impianto, senza i fili.
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