Cantiere al Plebiscito, sfida a Garella. Il ministero: decisione spetta a noi

Cantiere al Plebiscito, sfida a Garella. Il ministero: decisione spetta a noi
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 15 Novembre 2018, 08:47
3 Minuti di Lettura
Nella querelle sulle griglie del metrò a piazza del Plebiscito interviene ancora una volta il ministero dei Beni culturali. Spetterà a Roma l’ultima parola sul dossier presentato lunedì da Metropolitana di Napoli e da Ansaldo Sts al Comune di Napoli (che lo consegnerà alla Sovrintendenza la prossima settimana). Data la rilevanza della questione, infatti, riferiscono fonti ministeriali, il Mibac ha deciso di avvalersi del potere di indirizzo, coordinamento e controllo in materia di tutela e chiederà, quindi, di avocare a sé l’istruttoria sulle grate al Plebiscito. In soldoni, Roma chiede di vedere le carte, prima di prendere la decisione sul cantiere, assieme al sovrintendente Luciano Garella, che firmerà l’atto finale. Non è fuori di prassi, spiegano dal Collegio Romano, ma una procedura prevista dalle norme per casi di particolare delicatezza ed importanza, come è considerata la vicenda delle griglie del metrò in un’area vincolata come piazza del Plebiscito.
I TEMPI
I tempi dovrebbero essere brevi: 2-3 giorni per studiare i documenti, non appena saranno trasmessi dalla Sovrintendenza di Napoli. Non è escluso che, prima del verdetto, possa esserci anche un incontro a Roma aperto al Comune di Napoli. Una possibilità accolta anche dal direttore generale del Mibac, Gino Famiglietti, che sta seguendo con attenzione la pratica. Tutta la vicenda, insomma, potrebbe chiudersi nel giro di un paio di settimane. Non è ancora chiaro se, per motivi di tempo, la questione possa essere trattata direttamente anche dal ministro Alberto Bonisoli, che in questi giorni potrebbe essere trattenuto all’estero per impegni istituzionali. La prossima settimana sarà a Shangai. Intanto, anche le associazioni degli intellettuali lanciano l’appello al ministro. «Chiederemo di essere sentiti anche noi a Roma - spiega Francesco De Notaris, coordinatore delle Assise di Palazzo Marigliano - dal direttore generale, prima che sia assunta la decisione sulle griglie».
GLI SCENARI
Due le ipotesi, intanto, che potrebbero profilarsi all’esito dell’istruttoria. Il Mibac, una volta letti i documenti integrativi, potrebbe confermare l’autorizzazione già rilasciata a marzo dalla Sovrintendenza di Napoli, e sospesa in via cautelare il 22 ottobre scorso da Roma, proprio per procedere agli approfondimenti. In questo caso, i lavori potrebbero riprendere subito e concludersi nel giro di un anno, come da cronoprogramma, consentendo di rimanere nei tempi per la rendicontazione dei fondi all’Unione europea. Oppure la decisione potrebbe essere negativa. Cosa che bloccherebbe di fatto il cantiere, con tutto quello che ne deriverebbe per gli strascichi che gli effetti della decisione avrebbero sui tempi di realizzazione dell’opera. Le società concessionarie dovrebbero, infatti, presentare dei progetti alternativi. Il Mibac aveva suggerito nella nota di fine ottobre di verificare ulteriormente l’ipotesi di localizzare la camera di ventilazione con le griglie ad esempio in Largo Carolina, sulla sinistra della Prefettura, come prevedeva il progetto originario, poi scartato per motivi tecnici, economici, di sicurezza e di tempo. Oppure, altra ipotesi, prevedeva le griglie in piazza Trieste e Trento, anche in questo caso, però, con grossi impatti sul traffico. Sullo sfondo il rischio di contenziosi con le società per gli eventuali ritardi, visto che a marzo avevano già avuto tutti i pareri autorizzatori necessari per far partire il cantiere.
IL DOSSIER
«Costi esorbitanti, tempi e ingombri moltiplicati, impatto archeologico e rischi geologici che potrebbero interferire con le fondamenta dei palazzi di via Chiaia e le condotte fognarie», i motivi principali del dossier integrativo sulle griglie che renderebbero, secondo i tecnici, sconveniente realizzare le grate del metrò a Largo Carolina anziché in piazza del Plebiscito. Gli esperti hanno cercato di dimostrare in maniera inconfutabile, come richiesto dal ministero, che realizzare la camera di ventilazione della linea 6 a ridosso del colonnato è l’unica strada fattibile. Nel dossier di un centinaio di pagine, con relazioni tecniche, disegni, grafici e fotografie, si elencano tutti i motivi, a cominciare dai costi e dai tempi, che con Largo Carolina crescerebbero di 8 milioni e 2 anni in più, rispetto al Plebiscito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA