Le pillole al vino rosso
che fanno bene al cuore

Le pillole al vino rosso che fanno bene al cuore
di Ettore Mautone
Martedì 25 Settembre 2018, 08:43 - Ultimo agg. 15:05
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Un nuovo test del sangue, per la prevenzione di ictus e infarto è stato perfezionato presso i laboratori del dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, diretto da Ettore Novellino. L’esame di una sola goccia di sangue, ottenuta dalla semplice puntura di un dito, consente di dosare alcuni metaboliti dannosi per le arterie derivati dai grassi animali introdotti con l’alimentazione. Presso gli stessi laboratori dello stesso dipartimento è stato inoltre messo a punto un “antidoto salva-arterie”, derivato dalla vinaccia di Aglianico e Taurasi (prodotto di scarto nella preparazione del vino rosso), in grado di neutralizzare tali sostanze dannose per la salute del cuore.  
Per completare lo studio ora Novellino cerca nuovi volontari per confermare l’efficacia del ritrovato. «Chi fosse interessato a entrare nel trial clinico – spiega Novellino – può contattare direttamente il nostro dipartimento universitario in via Domenico Montesano chiamando al numero 081.678403». 
Ma come si è giunti alle conclusioni della ricerca? «Tra i fattori di rischio di eventi cardiovascolari acuti – aggiunge il docente - oltre agli alti livelli di colesterolo (che studiamo da anni e che contrastiamo con estratti procianidici di mela annurca campana Igp), abbiamo approfondito le evidenze sperimentali che mettono nel mirino una sostanza chimica, la trimetilammina-N-ossdo (nome in codice TMAO), un metabolita derivato dalla flora intestinale frutto della digestione di alcuni nutrienti introdotti con l’alimentazione che si trovano nella carne rossa, nelle uova e nei prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto di grassi animali».
SPIA DEL RISCHIO
In pratica TMAO è una nuova spia del rischio cardiovascolare: «Siamo partiti da uno studio pubblicato sull’European Heart Journal – continua Novellino - in cui è stato verificato, su pazienti statunitensi con sindrome coronarica acuta, che alti livelli di TMAO preannunciano infarti ed eventi avversi cardiaci maggiori, monitorando poi l’evoluzione a 30 giorni e a 6 mesi e la mortalità a 7 anni. Il dato è stato poi confermato su un ampio studio di popolazione in Svizzera anche col conforto dell’angiografia coronarica». Si è verificato dunque, che il valore di TMAO è un indice attendibile dei rischio di eventi cardiaci acuti a un anno di distanza, identificando tale sostanza come marker di rischio per gli eventi cardiovascolari».
IL TEST
Il passaggio successivo è stato l’affinamento di una tecnica semplice e a basso costo per il dosaggio di tale sostanza nel sangue. «Per un’accurata misurazione di TMAO nel plasma era necessaria una tecnica analitica di notevole sensibilità, precisione e riproducibilità - chiarisce Novellino - i laboratori NutraPharmaLabs del nostro Dipartimento universitario sono riusciti in questo intento». Il metodo è veloce (consente di fornire il risultato entro massimo 2 ore dal prelievo) ed estremamente sensibile. Inoltre, l’analisi è possibile su una sola goccia di sangue prelevato mediante l’uso di un pungidito. 
LA CURA
Ma non è tutto: il fattore di rischio rappresentato da Tmao è modificabile. «A tal proposito – spiega ancora Novellino - da un recente studio pubblicato su Nature Medicine è emersa una nuova classe di farmaci attivi nel ridurre la produzione intestinale del precursore trimetilammina (TMA), che viene convertito nella sua forma ossidata TMAO a livello epatico. Ma studi sull’uomo relativi ad un possibile approccio terapeutico non erano ancora disponibili». Qui entra in gioco l’estratto polifenolico di vinaccia di vino rosso. «I nostri laboratori – conclude Novellino – hanno formulato un innovativo prodotto nutraceutico che si è rivelato particolarmente efficace nel ridurre i livelli plasmatici di TMAO. Tale prodotto, a base di estratto polifenolico di vinaccia della varietà Aglianico e Taurasi, i nostri migliori vitigni, è stato capace di portare a circa un terzo la concentrazione originaria di TMAO già ad un mese di trattamento. Ora reclutiamo altri volontari per proseguire lo studio prima di rendere disponibile ai pazienti tale prodotto, che tra l’altro chiarisce il ruolo protettivo del vino rosso per le arterie come già documentato in molti studi clinici». Il vantaggio del nutraceutico rispetto al vino? La possibilità di concentrare in una sola capsula l’equivalente di polifenoli contenuti in tre quanti di litro di buon vino rosso che a tavola non va consumato oltre la dose di un bicchiere a pasto per evitare che ai benefici per le arterie si correlino danni al fegato. 
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