Legge sui familiari caregiver,
uno schiaffo a milioni di cittadini

Legge sui familiari caregiver, uno schiaffo a milioni di cittadini
Venerdì 13 Ottobre 2017, 09:07 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 19:47
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Quanto sia necessario e non più differibile disporre di una classe politica adeguata ai tempi ed ai bisogni è deducibile anche dagli ultimi sviluppi di un provvedimento legislativo atteso da oltre venti anni in Italia. Il riferimento è alla legge sui cosiddetti caregiver dei disabili che, attraverso un laborioso iter legislativo, ha visto finalmente la stesura di un testo unificato. Un caregiver è una persona che si occupa in modo volontario e gratuito di un familiare non autosufficiente.

Ma l’ostico linguaggio anglosassone non rende giustizia piena dell’amore e della cura che richiede una vita dedicata a un disabile. I necessari passaggi parlamentari in oltre 36 mesi avevano vissuto fasi alterne per la contrapposizione di testi diversi che hanno tentato di unificare le proposte, proprio nella consapevolezza di quanto fosse necessario riconoscere diritti previdenziali, reddituali ed assicurativi a quanti vivono al fianco dei familiari un’esistenza faticosa. Parlare ed occuparsi di caregiver significa definire da principio la copertura economica per alleviare una condizione di vita che interessa almeno un milione di cittadini.

Sorprende e disorienta leggere invece nella norma citata la precisazione che «il testo non comporta oneri aggiuntivi di finanza pubblica, perché orienta l’attività delle Regioni e delle Province autonome, nell’ambito della ripartizione di competenza tra queste e lo Stato». Di fatto, rimandando alla legge di bilancio annuale un tema così delicato ed il conseguente finanziamento, si intende di fatto svuotare di sostanza tutta la legge. Una legge che parla di assistenza ai disabili gravi deve prevedere una copertura economica certa e ripetuta nel tempo oppure è un tentativo di raggiro. Una legge che tutela chi si prende cura fino a 24 ore al giorno dei disabili priva di risorse è un pilatesco tentativo di comunicazione sociale. Suggestiva la neo definizione contenuta per definire quanti, quotidianamente, si occupano dei propri familiari con gravi disabilità: prestatore volontario di cura.

Quasi 5 anni di lavori parlamentari, decine di audizioni con associazioni e famiglie, interventi pubblici di sensibilizzazione per giungere a questo magnifico collage semantico: il prestatore volontario di cura.

Scomparsa ogni forma di tutela dalla legge e persino la volenterosa proposta di predisporre la giornata nazionale del caregiver è rimasto un desolante testo che appare come una sberla poderosa sul volto dei familiari dei disabili.
Chissà se il relatore ne ha consapevolezza. A noi ormai non resta che affidarsi al prossimo Parlamento e confidare nella intelligenza e generosità dei futuri parlamentari.
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