Leo, il pappagallo smarrito tam-tam social per cercarlo

Leo, il pappagallo smarrito tam-tam social per cercarlo
di Giuseppe Maiello
Domenica 7 Giugno 2020, 10:04
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La delusione dopo un momento di felicità: il pappagallo ritrovato dopo un mese di ricerca non è Leo. Per qualche ora la famiglia De Felice, è tornata di nuovo felice. Non si arrende però Giuseppe, con i suoi due figli e la moglie: per colpa del lockdown non ha potuto cercare attivamente il parrocchetto monaco, specie protetta di pappagallo nato e vissuto in cattività. Era scappato da casa, a Cardito, il 6 maggio scorso. Da allora gli appelli sui social dei figli di Giuseppe, Samuela di 15 anni e Lorenzo di 18 e della moglie Raffaella, non si contano. «Sono uscito da solo di casa perché le restrizioni previste dalle norme anticontagio impedivano che in auto ci fosse più di una persona» spiega Giuseppe, impiegato nella logistica presso un'azienda locale. Pianto e disperazione per il volatile che era «entrato a far parte della famiglia».

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IL FALSO ALLARME
Eppure di telefonate ai numeri diffusi via social ne erano arrivate tante. Il tempo di raggiungere il posto segnalato, e del pappagallo nessuna traccia. Fino a ieri mattina quando nei pressi di un vivaio, il personale dell'enoteca di Crispano Mario Del Piano, a qualche chilometro da Cardito, ha avvisato un parrocchetto monaco. Con cautela un gruppo di dipendenti dell'enoteca è riuscito a richiamare l'attenzione del volatile che si è docilmente fatto catturare. «Ci siamo resi conto che il pappagallo che si aggirava nei pressi dell'enoteca corrispondeva alla descrizione fatta sui social» dicono Ciro Lauria e Antonio Di Laora. Grande la gioia della famiglia De Felice quando è arrivata la telefonata della cattura di Leo. Giuseppe si è recato subito a Crispano, ha preso in consegna il pappagallo e l'ha riportato a casa, tra la gioia dei figli e della moglie e anche di qualche vicino, che aveva collaborato alla ricerca. Pochi minuti per accorgersi che Leo non era... Leo ma un parrocchetto monaco identico. D'altra parte questa specie di pappagalli ha una colorazione simile. Facile cadere nell'errore. Infatti quando Giuseppe ha portato a casa il presunto Leo ha capito che non era il suo pappagallo. Che lo chiamava papào Peppe, che gli diceva vieni qua e cantava. Alla felicità ha fatto seguito lo sconforto. Leo, specie protetta, è regolarmente dichiarato, infatti è stato necessario produrre denuncia alle forze dell'ordine dopo la scomparsa. Così come Giuseppe ha provveduto a informare gli organi preposti per la protezione degli animali del ritrovamento del parrocchetto monaco.

L'APPELLO
Dice Giuseppe: «Il mio Leo gioca a calcio con la pallina di carta, mi salta sulle spalle, a suo modo mi bacia. D'altra parte questa specie familiarizza con facilità: ecco perché quest'altro pappagallo si è fatto facilmente catturare. Sono animali che vivono anche oltre trent'anni Leo ha 6 anni - Speriamo che qualcuno ritrovi Leonardo, che affettuosamente chiamiamo Leo e ce lo faccia riavere. Può sembrare incredibile, ma fa parte di diritto della nostra famiglia».
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