Licola, pitbull lasciati morire tra i rifiuti: l'ipotesi dei combattimenti tra cani

Licola, pitbull lasciati morire tra i rifiuti: l'ipotesi dei combattimenti tra cani
di Aniello Mazzone
Martedì 28 Giugno 2022, 11:00
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Disidratati, malnutriti e pieni di cicatrici, lasciati moribondi tra i rifiuti e le erbacce lungo il litorale di Licola che collega Pozzuoli con Giugliano: da settimane aumentano le segnalazioni di maltrattamenti e violenze ai danni di pitbull, episodi sui quali stanno indagando anche i carabinieri. Il sospetto degli inquirenti è duplice: combattimenti abusivi e illegali tra cani, consumati soprattutto di notte sulle spiagge del litorale domitio-flegreo, ma anche il fiorente mercato, gestito dalla camorra, dei cuccioli di pitbull venduti per cinquanta o cento euro, che dopo qualche settimana vengono lasciati morire di stenti e fame perché ritenuti troppo docili e praticamente inadatti ai combattimenti violenti, sui quali si consumano enormi giri di scommesse, anche online.

«È una situazione drammatica che viviamo in un territorio disgraziato - denuncia Stefania Volpe, responsabile del gruppo di volontari dell'Associazione regionale per la protezione degli animali domestici, nata nel 1984 e che gestisce la struttura «Rifugio Arpad» di Licola - Siamo un gruppo di volontari che, tra molte difficoltà e grazie all'aiuto di alcune persone che ci offrono cibo e medicinali, accogliamo e accudiamo oltre duecento cani abbandonati e feriti nell'intera zona litoranea flegrea.

Nelle ultime settimane stanno purtroppo aumentando i casi di pitbull ridotti in fin di vita, stremati dalle percosse e affamati. Ci arrivano continue segnalazioni e richieste di aiuto. Come accaduto tre giorni fa ad una pit femmina, che un ragazzo aveva ritrovato esanime tra i rifiuti del parcheggio di un ex ristorante nella zona. Un corpo martoriato da cicatrici e ferite, con vermi e larve ovunque, che abbiamo cercato di salvare con una terapia antibiotica e con delle flebo. Ma dopo alcune ore la cagnetta, purtroppo, è morta tra le mie braccia».

Cani che vengono trovati anche legati ai pali, in quella landa dove le periferie urbane si intersecano con le periferie del disagio sociale. Animali che sono usati come una sorta di sparring-partner, contro i quali sfogare rabbia e frustrazioni. Cani che vengono presi a bastonate o infilati in buste di plastica e lanciati, in seguito, nelle tante discariche abusive della zona. Un vero e proprio catalogo dell'orrore. «Tempo fa ci chiamarono per un intervento di salvataggio di un cane che era stato preso a picconate in testa - racconta ancora Stefania Volpe - Mentre in un altro caso ci è arrivata una segnalazione anonima per un cane di razza Pinscher tenuto sospeso nel vuoto giù dal balcone, legato con una zampa alla ringhiera tra le risate di un gruppo di giovani. Casi di atrocità che segnaliamo anche ai carabinieri. Ringrazio il maggiore dell'Arma Terry Catalano per la grande sensibilità e l'attenzione mostrata per salvare questi animali, che vengono seviziati e maltrattati. Fare cose del genere è un reato penale, oltre a essere una cosa atroce e vergognosa». 

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I volontari dell'Arpad hanno anche aperto una pagina social su Facebook e avviato iniziative di raccolta fondi con i servizi veterinari dell'Azienda sanitaria locale. «In occasione delle nostre campagne condotte insieme con le Asl per dotare di microchip i cani che vengono abbandonati conclude Volpe - abbiamo allestito anche un salvadanaio solidale, con l'obiettivo di raccogliere contributi economici che verranno destinati ai nostri amici a quattro zampe, da affidare a nuovi padroni, sensibili e attenti. Solo in questo modo possiamo veramente voltare pagina in questo territorio così difficile». 

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