Licola, dopo il nubifragio un chilometro e mezzo di rifiuti lungo la spiaggia

Licola, dopo il nubifragio un chilometro e mezzo di rifiuti lungo la spiaggia
di Pasquale Guardascione
Martedì 27 Settembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 28 Settembre, 07:27
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Un chilometro e mezzo di detriti e rifiuti di ogni genere lungo la spiaggia libera di Licola. Bottiglie di plastica, giocattoli, reti in ferro, bidoni, pneumatici, carcasse di auto, arredi dismessi, contenitori di polistirolo, carogne di animali, guaine bituminose, e persino abbigliamento e scarpe. È il «regalo» dell'Alveo dei Camaldoli, dopo le piogge torrenziali degli ultimi giorni. La piena, infatti, che ha rotto gli argini provocando disagi e alimentando la paura dei residenti, ha trascinato fino alla foce, spargendolo poi sull'arenile, tutto quanto era contenuto nel letto del canale pluviale. «È una piaga che sopportiamo da anni, e che ad ogni pioggia ci riserva nuove sorprese», commenta Umberto Mercurio, presidente dell'Associazione Licola Mare Pulito: «Abbiamo fotografato tutto e stiamo preparando un dossier su questo scempio ambientale che invieremo alla Procura. Questo è il risultato della mancata pulizia dell'Alveo dei Camaldoli, di una manutenzione completamente assente. Avevamo ripulito la spiaggia poche settimane fa, ora siamo punto e a capo. Ogni volta che piove noi abbiamo paura».

Una vera e propria pattumiera a cielo aperto e una condizione igienico-sanitaria ad alto rischio per i cittadini che vorrebbero potersi godere una passeggiata in riva al mare. «Accade a ogni pioggia - dice Francesco Marino di Wwf - e ancora una volta torniamo a chiedere la sistemazione idraulica dell'Alveo, una priorità insieme alla verifica di tutti gli sversamenti abusivi». L'ultimo intervento di sistemazione idraulica risale a circa trent'anni fa. Il problema fondamentale di questo canale è la sua ridotta capacità di convogliamento rispetto al carico idraulico attuale, aumentato a dismisura per la massiccia urbanizzazione di tutte le zone che si trovano lungo il suo percorso. Un canale che serve a raccogliere solo l'acqua piovana, ma che l'inciviltà delle persone che vi scaricano di tutto ha trasformato in bomba ecologica. Il Comune di Pozzuoli nel 2018 presentò un dossier-denuncia alla Procura, sullo stato di degrado di questo e di tutti gli altri canali pluviali che sfociano sul litorale flegreo-domizio. «La questione - dice il sindaco Luigi Manzoni - l'abbiamo già affrontata e ci siamo resi conto che non è di nostra esclusiva competenza ma investe anche le responsabilità di altri Comuni e soprattutto il Consorzio di bonifica, con cui intendiamo incontrarci al più presto.

Il tratto finale riguarda Pozzuoli ma ci sono tante inefficienze e problemi di scarsa manutenzione, che si registrano lungo l'intero percorso dell'Alveo».

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L'ultimo sfregio alla Terra del Mito, e a questa striscia di costa a ridosso del Monte di Cuma con le isole di Ischia e Procida sullo sfondo, racconta uno spettacolo raccapricciante: ieri i gabbiani e diversi fratini si muovevano con difficoltà a ridosso del bagnasciuga e verso il mare, evitando l'enorme quantità di rifiuti che c'era sulla spiaggia. «Il mare restituisce l'inciviltà e lo spettacolo di questi giorni dell'arenile di Licola lo dimostra», conclude Mariateresa Imparato di Legambiente Campania: «Rifiuti spiaggiati di ogni tipo che chissà da quanto tempo erano stati riversati in mare e che rischiano di ritornarci. Per questo da sempre riteniamo di fondamentale importanza che le pulizie dei litorali si facciano nei mesi invernali e autunnali, quando si verificano le mareggiate». 

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