Lingotti d'oro e brillanti, il tesoro degli evasori nel Napoletano

Lingotti d'oro e brillanti, il tesoro degli evasori nel Napoletano
di Marco Di Caterino
Martedì 30 Ottobre 2018, 13:00
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Aziende diverse, ma con lo stesso sistema criminale per frodare il fisco. È lotta aperta tra i furbetti delle fatture false e delle società cartiere che consentono di fare la cresta milionaria sull'Iva e i vari tributi al fisco e i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli, che ieri hanno eseguito tra Casoria e Frattamaggiore, due sequestri per equipollenza di beni societari e personali, - tra questi anche lingotti d'oro - per circa cinque milioni di euro, disposti dal gip del tribunale di Napoli nord, su richiesta della procura di Napoli nord diretta da Francesco Greco, i cui magistrati della sezione criminalità economica-finanziaria hanno coordinato le indagini.

Il primo provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, è stato eseguito dai militari delle fiamme gialle del I° gruppo, diretto dal colonnello Salvatore Salvo, a Casoria, sede di una società operante nel settore del commercio all'ingrosso di imballaggi il cui legale rappresentante, un 32enne di Afragola, e l'amministratore di fatto un 47enne residente a Casoria, sono stati denunciati per i reati di omessa dichiarazione dei redditi e false comunicazioni sociali. Secondo i finanzieri l'azienda ha omesso di dichiarare al fisco per gli anni 2015 e quello successivo, redditi per un ammontare complessivo di un milione e mezzo di euro. E non solo questo. Le fiamme gialle hanno anche accertato che erano stati depositati bilanci d'esercizio non corrispondenti all'effettiva situazione economica. Al termine della verifica fiscale il gip ha disposto il sequestro preventivo di somme in contanti, quote societarie, oggetti preziosi quali orologi, bracciali, collane, anelli e persino due lingotti d'oro, per un totale di quattro milioni e trecentomila euro circa.

Il secondo provvedimento è stato eseguito dai militari del gruppo di Frattamaggiore, diretto dal colonnello Massimo Otranto che ha coordinato anche gli interventi dei colleghi del gruppo di Palermo e a quelli della compagnia di Cosenza ed ha riguardato due società di Afragola, che operano nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti per l'igiene della casa. Tre le persone, due di Afragola e una di Palermo, denunciate per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento dell'Iva, presentazione dchiarazioni fiscali infedeli e omessa presentazione di dichiarazione dei redditi. I finanzieri hanno accertato che il sistema criminale per evadere i tributi era formato dalla società madre e da altre due chiamate cartiere, la cui verifica fiscale su queste ultime ha consentito agli inquirenti di scoprire che avevano la stessa sede della società madre, gli stessi amministratori e in alcuni casi gli stessi fornitori e clienti. In seguito all'indagine e alle prove raccolte il gip ha disposto il sequestro di tre immobili, quattro autovetture, tre motocicli, quote societarie, denaro contante dei tre denunciati fino alla somma totale di ottocentoventimila euro circa.
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