L'insufficienza della Campania nella pagella dei Lea (Livelli di assistenza), registrata nel 2020 e nel 2021, sembra avere alcune attenuanti: la sanità regionale ha infatti dovuto fronteggiare l'emergenza Covid con il più basso numero di operatori sanitari per 10 mila abitanti lungo lo Stivale. Il dato emerge dal recente rapporto della Ragioneria generale dello Stato relativo alle variazioni di personale sanitario nelle regioni negli ultimi 10 anni. Due lustri in cui, in Campania, sono stati persi circa 14 mila camici bianchi non rimpiazzati per far quadrare i conti del Piano di rientro. Ciò ha rirotto ai minimi termini la dotazione di medici, infermieri e tecnici (meno di 80 per 10 mila abitanti) aggravata dall'attribuzione, ai cittadini campani, della più bassa quota procapite di finanziamento per le cure sanitarie del paese. Ovviamente gli effetti collaterali dell'emergenza pandemica si sono riverberati sulle attività ordinarie: ricoveri e attività ambulatoriali che hanno fatto precipitare screening e prevenzione e fatto lievitare le liste di attesa. In Italia (dati Agenas) rispetto all'anno pre-Covid, mancano all'appello ancora quasi 3,4 milioni di prime visite (il 15,5% in meno quindi) per raggiungere i circa 22 milioni del 2019 e oltre 5,5 milioni di visite di controllo (cioè ne sono state erogate quasi il 17% in meno) per eguagliare gli oltre 32,5 milioni sempre del 2019 e nel 2022 secondo l'Osservatorio di Salutequità, mancano ancora all'appello, rispetto al 2019, circa una prestazione di specialistica ambulatoriale su 10, escludendo gli esami di laboratorio a livello nazionale. Sebbene la Campania si piazza anche qui bene rispetto alla media (-1,19%), ossia meglio del Lazio a -4,77%, della Lombardia (-4,79%) e della Basilicata (-5,98%) e molto meglio di Calabria (-20,51%), Sardegna (-21,27%), Valle d'Aosta (-32,55%) e provincia di Bolzano (-45,34%) deve comunque recuperare.
Su questo fronte la svolta verrà segnata dal 1 aprile col nuovo Cup unico regionale, primo passo verso l'allargamento dell'offerta di visite, esami e prestazioni ambulatoriali e di ricovero, alle strutture private accreditate.
Dal pomeriggio del 30 marzo ci sarà un temporaneo stop tecnico alle prenotazioni Cup e al pagamento del ticket per consentire appunto il passaggio alle nuove funzionalità. Ad occuparsi della parte tecnica è Soresa Spa: il blocco temporaneo del Cup scatterà dalle 15 di giovedì 30 marzo fino alla riattivazione prevista nella mattinata del giorno successivo. Tutte le aziende sanitarie e ospedaliere campane, per circa 24 ore non potranno prenotare visite ed esami o disdire prestazioni, procedere al pagamento del ticket, scegliere o revocare il Medico di Medicina generale o il Pediatra di libera scelta, aderire alle campagne vaccinali in corso, accedere ai propri documenti sanitari caricati in piattaforma ma subito dopo inizierà a lavorare il nuovo Cup.