Centro direzionale di Napoli, lo schiaffo di De Luca: «Via tutti gli uffici regionali»

Centro direzionale di Napoli, lo schiaffo di De Luca: «Via tutti gli uffici regionali»
di Luigi Roano
Giovedì 4 Agosto 2022, 23:51 - Ultimo agg. 5 Agosto, 16:16
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Tutti gli uffici della Regione lasceranno il Centro direzionale per andare nella futura cittadella della Regione, quella del progetto “Napoli Porta Est” da dove - per ora - scompare solo la Torre, ma non il nuovo quartier generale dell’ente di Santa Lucia. Nella sostanza, lo svuotamento dello stesso Centro direzionale è confermato dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca che ieri in Consiglio regionale ha fatto un intervento di 15 minuti sull’argomento, la prima volta che entra in un dibattito che dura ormai da settimane. Sgradevoli invece i riferimenti al Centro direzionale dove con malcelata ironia rivolgendosi all’Aula dice: «So che siete contenti tutti voi quando venite qui e che avete parlato con tanta gente che dopo le 17 ha paura di attraversarlo». 

Tant’è il governatore «investirà un miliardo» - parole sue - tutti soldi pubblici, per un doppione del Centro direzionale, un pezzo di città che rischia di morire a 200 metri dalla nuova sede della Regione che lì, al Centro direzionale, occupa ben 4 edifici. È irremovibile De Luca: «Risparmieremo 15 milioni di fitti passivi all’anno». Poi en passant - sempre sul Centro direzionale - in maniera assai generica ammette: «È evidente - spiega - che al Centro direzionale serve un intervento di bonifica e rifunzionalizzazione ma non c’entra con il progetto della Regione».

E ancora: «Ora dobbiamo valorizzare il Cdn, ci stiamo dentro purtroppo. L’edilizia che abbiamo qui non prevede tecnologie compatibili per l’ambiente, non ci sono pannelli fotovoltaici, abbiamo due torri, quelle dell’Enel, inutili perché non collegate, tutte le altezze non sono a norma bisognerebbe rifare tutto e ci vorrebbero centinaia di milioni che non ci sono». Questa la cornice in cui si esibisce De Luca in Consiglio regionale. E giova ricordare che il progetto si fa su suoli delle Fs che assieme al Comune sono gli altri due partner istituzionali ma è solo la Regione che mette i fondi tutti pubblici. 

È sulla Torre che De Luca fa il dietrofront: «Come torre conosco solo Torre del Greco o Torre Annunziata - ironizza ancora - c’è stata una simulazione dei tecnici delle Ferrovie, una discussione sul nulla per verificare le altezze che non devono superare quelle della torre delle Fs in Piazza Garibaldi. È una questione che riguarda chi farà il progetto». La sostanza è che si tratta del limite imposto dalle Fs in termine di altezze così come raffigurato nei primi rendering presentati proprio dalle Fs. «Voglio chiarire che questa ipotesi - spiega il presidente - è l’ipotesi di un intervento ambientale il più rilevante dal dopoguerra a oggi su Napoli che prevede l’eliminazione del traffico in entrata per concentrarlo nell’area ferroviaria prima di entrare in città. Abbiamo bisogno di una area di fronte l’hotel Ramada dove faremo l’hub ferroviario della Regione dove confluiranno le Fs, la metropolitana, la Circumvesuviana e la gomma, ci sarà il terminal dei bus. Questo intervento se non lo si fa con il miliardo della Regione non lo si farà più». Allora se c’è l’accordo perché lo stop in conferenza dei servizi? Per i paletti posti dal Comune con la neovicesindaca Laura Lieto che ha la delega all’urbanistica che ha stoppato l’aumento degli indici di fabbricabilità e messo a verbale che nel rilancio di quell’area ci devono entrare Gianturco e il Centro direzionale. «La discussione di questi giorni - racconta ancora De Luca - verteva su una richiesta delle Fs di ottenere 120mila mq lordi di solaio respinta dal Comune e dalla Regione. Una valutazione politica. Giustamente il Comune ha fatto osservare che gli indici che stabiliamo per la zona del progetto avranno valore per tutta l’area e su questo dobbiamo fare attenzione su processi di cementificazione». 

Il vero nodo è questo e lo stesso De Luca a spiegarlo: «Capisco le Fs che devono massimizzare il profitto dell’area come hanno fatto altrove, ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio». Parliamo di 127mila metri quadrati da edificare: «Sessantamila metri servono alla Regione e le Fs devono capire - dice ancora De Luca - che tutte le infrastrutture le finanziamo noi». Cosa significa? Le cose stanno così: sui 60mila metri quadrati deve nascere il nuovo quartier generale dell’ente di Santa Lucia con «un parco da 5000 metri quadrati, asili nido e poliambulatori». Sulla restante parte però le Fs prevedono nel progetto «funzioni ricettive, commerciali, direzionali e residenziali», che si possono fare solo se si aumenta l’indice di fabbricabilità di qui il no del Comune e lo stop alla conferenza dei servizi e quindi anche a De Luca. 

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Vale la pena fare un focus sul parco urbano - così lo ha definito De Luca - da 5000 metri quadrati cioè 100 metri per 50. Prendiamo come metro di paragone Piazza Carlo III, se si considera solo l’isola - cioè le aiuole - le misure sono 93 per 45 appena più piccola del parco. L’intera Piazza Carlo III da palazzo a palazzo misura 119 per 130 molto più grande del parco. Che dunque si configura come una aiuola o un giardinetto di media piccola grandezza. 

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