Lockdown a Napoli, la rivolta degli operatori del fitness e del wedding: «A noi le tasse senza lavoro»

Lockdown a Napoli, la rivolta degli operatori del fitness e del wedding: «A noi le tasse senza lavoro»
di Gennaro Di Biase
Sabato 20 Marzo 2021, 09:00
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Non frena il virus e non frena la crisi economico-pandemica: avanzano dunque all'orizzonte nuove proteste. Lunedì scenderanno in piazza parrucchieri, barbieri, centri estetici, palestre. Alle 10, in piazza del Plebiscito, nei pressi della Prefettura, si riunirà per manifestare tutto il mondo del benessere, del fitness e delle attività di cura della persona messe in ginocchio dal virus e dalle continue chiusure determinate dalla pandemia. Certezze su ristori e ripresa, riapertura immediata per chi svolge servizi analoghi a quelli riabilitativi: queste sono le principali richieste di un comparto fondamentale per tutto il Paese, e che vanta decine di migliaia di lavoratori. Saranno presenti, tra gli altri, Vincenzo Schiavo (Presidente Confesercenti Campania), Nicola Diomiaiuta (Presidente Regionale Immagine e Benessere di Confesercenti) e Giuseppe Esposito (Coordinatore Provinciale Immagine e Benessere e presidente dell'Associazione Stamm cà) e vari esercenti del settore. «Confesercenti Campania dice Schiavo - scende al fianco di categorie trascurate dalle Istituzioni nell'emergenza Covid-19. Hanno ricevuto appena 4200 euro circa da Stato (2200 euro) e Regione (2000 euro) in un anno di lockdown. Peraltro si tratta di attività centrifugate dai vari Dpcm che ne hanno disposto aperture e chiusure repentine, con la conseguenza di aumentare e non ripianare le perdite». Oltre alla richiesta di sostegni concreti e immediati e di chiarezza sulle riaperture future, Diomaiuta sottolinea l'importanza sociale e sanitaria degli esercizi: «Chiediamo l'immediata riapertura almeno di quei centri che effettuano servizi necessari, in ambito assonante a quello riabilitativo, per le fasce deboli di popolazione, peraltro in assoluta sicurezza rispetto al Rischio Covid».

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Nei giorni scorsi, la rabbia dei centri estetici si era fatta sentire, attraverso la creazione di gruppi social di imprenditori del settore pronti a protestare attraverso forme di «disobbedienza civile».

C'era chi era pronto ad aprire al pubblico e sfidare così i nuovi divieti anti-virus. La protesta era poi rientrata, e si scenderà tutti in piazza dopodomani mattina. Sul settore dell'estetica incide pesantemente anche il blocco dei festeggiamenti dei matrimoni, con lo stop totale per centinaia di make-up artist ricordato nei giorni scorsi da Airb, associazione di categoria del settore. Situazione altrettanto difficile riguarda le palestre napoletane, che nel 2021 non hanno mai aperto i battenti, e che nelle scorse settimane erano state in prima fila nella protesta per le cartelle esattoriali arrivate sulle scrivanie delle attività deserte e senza più clienti da praticamente un anno (tolta la breve e illusoria parentesi dell'estate 2020). La chiusura a oltranza delle attività legate al fitness hanno lasciato senza introiti centinaia di famiglie solo in città: dipendenti amministrativi, istruttori, maestri di danza. 

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