Tamponi non per tutti ma solo per quelli che hanno avuto contatti con contagiati o presentano sintomatologie correlate al Covid-19. Il resto della popolazione di Arzano è stata sottoposta a test rapido che ha molto meno specificità di quello nasofaringeo e spesso non aiuta nella diagnosi precoce. È stata questa la prima novità che ha accolto, ieri mattina, primo giorno di screening di massa, le tante persone che si sono presentate presso gli edifici scolastici, già utilizzati come sedi di seggi elettorali, per sottoporsi all'esame per la ricerca del virus della Sars CoV2. Un afflusso moderato ma continuo da parte di quei residenti che hanno accolto in maniera immediata l'invito a sottoporsi all'esame da parte delle istituzioni sanitarie. Tanta disponibilità e pazienza, ma un po' di delusione serpeggia. «Abbiamo diligentemente seguito le indicazioni per contribuire alle indagini sanitarie messe in campo nel tentativo di circoscrivere l'epidemia nel nostro territorio - afferma Gennaro, uno dei tanti che ha atteso in fila presso l'edificio scolastico di via Volpicelli il suo turno - Alla fine ho eseguito il test con prelievo capillare sul dito ma con il tampone nasofaringeo mi sentirei più tranquillo». «Abbiamo saputo di persone risultate, in precedenza, negative al test rapido e al sierologico su prelievo venoso ma positivi al tampone molecolare afferma Armando, geometra e pubblicista - Questo francamente ci fa nutrire perplessità sull'efficacia complessiva dello screening messo in atto in città».
Anche se nel comunicato della commissione straordinaria che amministra il Comune al posto di sindaco e consiglio comunale, sciolti per camorra, non ha mai fatto riferimento ai tamponi per gli esami di massa alla popolazione, era stato invece il presidente della Regione Vincenzo De Luca, in una diretta social, a dare tale indicazione ai residenti.