Loreto Mare e San Paolo, lo scandalo Tac fuori uso. E agli Incurabili si rischia il crollo

Loreto Mare e San Paolo, lo scandalo Tac fuori uso. E agli Incurabili si rischia il crollo
di Melina Chiapparino
Mercoledì 16 Dicembre 2015, 09:36
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Ore di attesa e trasferimenti in ambulanza da un ospedale all’altro per eseguire una semplice Tac. È questo lo scenario caotico che ha travolto due dei nosocomi più attrezzati della città dove i pazienti che non rientrano nell’emergenza potrebbero aspettare giorni, spesso su una barella in corridoio, per effettuare uno dei più frequenti esami diagnostici ospedalieri. A scontare le conseguenze della rottura di apparecchi vetusti, sono i pazienti del Loreto Mare e del San Paolo che si trovano in punti nevralgici della città, rispettivamente in via Vespucci, non distante dall’area portuale cittadina e via Terracina nel quartiere Fuorigrotta.

In entrambi gli ospedali, dotati di pronto soccorso e quindi soggetti ad una grande affluenza di utenti, gli ammalati sono costretti ad eseguire le tac in altri nosocomi, occupando l’unica ambulanza di cui ciascun presidio oppure viaggiando a bordo di mezzi di soccorso privato che la direzione sanitaria è costretta a noleggiare. «Sono presenti due tac allestite nel reparto di radiologia e di neuroradiologia, ma la prima è completamente rotta e non riparabile da mesi mentre la seconda, fuori uso da 6 giorni, si guasta ciclicamente perché soggetta ad un super lavoro - spiega Mauro Merenda, sindacalista Uil del Loreto Mare - questo si traduce in tempi di attesa che dai 5 e 10 minuti con tac funzionante si aggirano ora tra i 40 minuti e l’ora di attesa». A questi gravi disagi si aggiunge «la mancanza di tecnici e operatori addetti alle Tac - spiega Pasquale Genovese della Cisl - eppure l’attività diagnostica del Loreto Mare è pari a quella del Cardarelli e richiederebbe l’acquisto di nuovi apparecchi».

Ed è proprio questa la necessità su cui puntano il dito anche le voci sindacali dell’ospedale San Paolo che vogliono «il rinnovo del parco macchine e delle apparecchiature ormai vecchie come la Tac e l’ecocardiogramma oltre a pretendere l’allestimento di una risonanza magnetica che non è mai stata realizzata» affermano Carmine Ferruzzi della Uil e Vincenzo Tafuto della Cisl. «La tac è ferma da 10 giorni e si effettuano trasferimenti anche con più pazienti a bordo di un’unica ambulanza come avvenuto ieri mattina quando si sono trasportati ben 7 pazienti insieme a infermieri autista e medico trasformando il mezzo in un carro bestiame» segnalano Lello Pavone e Massimo Rotondo del Nursing Up.

Le tac in trasferta sono effettuate all’ospedale San Giovanni Bosco e presso il distretto Asl di corso Vittorio Emanuele (diurne). Secondo le previsioni delle aziende, entro la fine di questa settimana, fa sapere Rosario Lanzetta capo della direzione Asl Napoli 1, «verrà ristabilito il funzionamento di una Tac al Loreto Mare e di quella del San Paolo, inoltre si procederà all’acquisto di una nuova tac per il presidio di via Vespucci, già stabilito da tempo». Non si risolverà altrettanto facilmente, invece, la problematica intervenuta su una porzione del plesso monumentale Incurabili dove, in seguito ad una crepa nelle pareti sono state eseguite, ieri sera, verifiche tecniche dell’Asl che hanno comportato delle misure cautelative nel reparto di Ostetricia e Neonatologia.

Il sopralluogo, realizzato dai tecnici dell’Asl, vigili del fuoco, polizia municipale e carabinieri si è reso necessario per disposizioni del pm Anna Frasca che sta portando avanti le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Locantonio e che richiederanno ulteriori approfondimenti tecnici nei prossimi giorni. Le crepe sembrerebbero causate da alcuni lavori di ristrutturazione effettuati negli ultimi mesi su porzioni di facciata e tetto ma precisa Lanzetta «non è stato necessario il trasferimento delle sette pazienti e dei tre neonati in urgenza che, invece, saranno dimessi nelle prossime 72 ore per consentire ulteriori verifiche tecniche». Per il momento è stato predisposta anche la chiusura del pronto soccorso ostetrico.