Luci di San Valentino a Napoli,
scoppia la bufera su uno sponsor

Luci di San Valentino a Napoli, scoppia la bufera su uno sponsor
di Paolo Barbuto
Martedì 12 Febbraio 2019, 23:01 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 07:17
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Pensavano di accendere cuoricini di San Valentino, hanno dato fuoco alla polemica, soprattutto via social. A Chiaia si illuminano cuori rossi in cima alle strade e il mondo del web sghignazza, attacca, in barba al giorno dell’amore che ha ispirato quelle luminarie. L’iniziativa non è nuova, viene riproposta ormai da qualche anno, con tenacia ed entusiasmo, da Carla della Corte, Claudia Catapano, Roberta Bacarelli e Paola Greco, le donne s’inventarono l’associazione Chiaia District (ora confluita in Confcommercio) per rispondere alle esigenze del territorio: sono tutte imprenditrici e cercano con insistenza di portare Chiaia agli onori della cronaca con iniziative che cancellino il costante e imbarazzante racconto delle notti ubriache della movida.

I MARCHI
Anche quest’anno all’iniziativa di Chiaia District hanno aderito tante aziende che sponsorizzano le luminarie a forma di cuoricino piazzate a cavallo delle strade del quartiere: via Morelli è sovrastata dal cuoricino della Bcc, su via dei Mille c’è quello di «Le Zirre», un’ampio tratto di percorso fra via Filangieri, via Belledonne e via dei Mille è dedicato a Grimaldi Lines, su piazza Amedeo s’affaccia il cuoricino di Dieci Dieci, a Via Nisco c’è la luminaria sponsorizzata da A&C Motors Audi, Schettino Cucine illumina via Alabardieri e il nome del chirurgo plastico Ivan La Rusca è piazzato in alto su via Carlo Poerio. Proprio quest’ultima luminaria ha suscitato sfottò e polemiche, non solo sui social: «Ritengo che le pubblicità vadano verificate - tuona l’ex senatore Riccardo Villari, oggi al vertice del tennis Napoli - quel messaggio con nome e professione piazzato su Piazza dei Martiri, all’ingresso di via Poerio, non andava autorizzato. Per me rappresenta un’evoluzione del cattivo gusto. Nulla di personale contro il medico, io mi riferisco solo a quella pubblicità che non mi sembra adatta al luogo». In tanti, a Chiaia, la pensano come Villari: risatine sotto i baffi e sfottò via social per quella luminaria considerata inadeguata.

 

LE REAZIONI
Le donne di Chiaia District sono indignate, spiegano che è facile fare polemiche rimanendo seduti a pensare ai propri affari, meglio sarebbe partecipare attivamente a iniziative come questa, che nasce con l’intento di offrire una vetrina all’intera area commerciale. Al fianco delle ideatrici dell’iniziativa si schiera Massimo Vernetti, fresco presidente di Confcommercio Napoli: «Bisognerebbe applaudire ad iniziative come quella del San Valentino a Chiaia. Chi cerca di montare polemiche non merita nemmeno attenzione: non vedo la differenza fra pubblicità di un medico e quella di un negozio o di un marchio. La verità è che tutti dobbiamo dire il nostro grazie a chi, con Chiaia District, cerca di portare luce in una zona che altrimenti sarebbe sempre buia e abbandonata». Più moderato il presidente della prima municipalità, Francesco de Giovanni che affronta la questione sul piano strettamente burocratico: «Si tratta di un’iniziativa che ha ottenuto tutti i permessi e per la quale sono stati versati i relativi contributi. Non esiste nessun motivo per scatenare polemica».

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