Napoli, racconto choc: «Inseguito
dai teppisti, mi volevano uccidere»

Napoli, racconto choc: «Inseguito dai teppisti, mi volevano uccidere»
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 21 Marzo 2019, 23:00 - Ultimo agg. 22 Marzo, 09:19
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Luigi Monaco è un lavoratore onesto. Uno di quelli che sei giorni a settimana si alza alle quattro del mattino per andare a lavorare. Non ha mai frequentato persone sbagliate, mai uno screzio, non una sola ombra nella sua fedina penale. Insomma, una persona perbene. Eppure due giorni fa ha rischiato di morire, anzi - più precisamente - di essere ucciso da una banda di teppisti che evidentemente si sentivano i protagonisti di uno di quei videogame orridamente trash, modello «Carmageddon» (con una violenza che si concentrava su inermi passanti, da travolgere con l’auto in vertiginose gare su strada per ottenere dei bonus). Ed è proprio questo l’incubo vissuto dal 40enne residente a Fuorigrotta: mercoledì in via Diocleziano un gruppo di giovani in auto ha tentato di investirlo senza motivo.
 
«Una persona anziana al mio posto si sarebbe fatta molto male, anzi avrebbe rischiato di rimanerci secca». Ma che cosa è successo di preciso? È lo stesso Monaco a raccontarlo: «Mercoledì mattina, intorno alle 4,30, sono uscito di casa; mi accingevo ad andare a prendere lo scooter per andare a lavoro, in aeroporto. Appena ho messo piede sulle strisce pedonali di via Diocleziano sono stato “puntato” da una Fiat Panda di colore grigio con a bordo un gruppo di ragazzi che, senza alcun motivo, hanno dato gas al motore e tentato di investirmi, urlandomi contro improperi e insulti di ogni genere». 
«Poco dopo - prosegue il 40enne - il ragazzo che era al volante ha fatto inversione di marcia raggiungendomi mentre mi trovavo ormai già a bordo del motorino, e ha tentato nuovamente di investirmi. Terrorizzato, istintivamente ho accostato lateralmente cercando di trovare riparo in una traversa: a quel punto che da uno dei finestrini posteriori qualcuno mi ha scagliato contro un uovo. Per schivarlo ho rischiato di cadere dal mezzo, ma l’uovo mi ha comunque centrato il volto. Ho avuto la chiara sensazione che i componenti di quel gruppaccio fossero sotto effetto di sostanze stupefacenti, anche se non ne ho le prove Mi chiedo che cosa sarebbe successo se al posto mio si fossero trovati una donna, un bambino o un anziano: le conseguenze sarebbero state sicuramente molto gravi. L’unica cosa che mi rimprovero è di non essere riuscito a prendere il numero di targa, ma ero troppo agitato. Ma dico io, è davvero così difficile piazzare le telecamere in tutti gli snodi stradali più importanti? Assurdo. E dire che dopo 20 anni ho scelto di rientrare dall’estero solo per amore di Napoli».

Luigi Monaco non ha avuto esitazioni. E, dopo aver inutilmente tentato di contattare telefonicamente le forze dell’ordine per lanciare l’allarme, senza attendere un minuto di più si è recato in commissariato a denunciare l’accaduto. Nero su bianco. A rendere nota l’assurda vicenda è stato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli. «Questo caso - dichiara Borrelli - evidenzia come maleducazione e delinquenza siano ormai fuori controllo – affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore del programma «La Radiazza» di Radio Marte, Gianni Simioli - Chi tenta di investire un pedone è un criminale senza scusanti. Purtroppo durante le ore notturne gli atti di pirateria stradale si moltiplicano. Via Diocleziano, in particolare, è un arteria di collegamento con i locali notturni del litorale di Bagnoli. Troppo spesso, all’uscita dalle discoteche, soggetti in stato di alterazione seminano il panico lungo la strada». Secondo Borrelli «occorre un maggiore controllo del territorio durante le ore notturne. Dinanzi a stupidità e atteggiamenti criminali, non è possibile abbassare la guardia».

Ora tocca agli investigatori. Indagini non facili, ma che potrebbero trovare una svolta ancora una volta grazie al contributo degli impianti delle telecamere di videosorveglianza stradale e privata. 
 
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