Lungomare di Napoli, è allarme: «Moto a folle velocità, vogliamo i dissuasori»

Lungomare di Napoli, è allarme: «Moto a folle velocità, vogliamo i dissuasori»
di Melina Chiapparino
Venerdì 9 Settembre 2022, 23:00 - Ultimo agg. 11 Settembre, 11:13
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«Lungomare di Napoli pericoloso e fuori controllo». Sono tutti d’accordo nel denunciarlo, i titolari degli chalet e dei bar che costeggiano via Caracciolo, trasformata in «vera e propria una pista per gare di auto e scooter che si sfidano a folle velocità». Per chi lavora di notte, si tratta ormai di un copione a cui assistere ogni sera che, inevitabilmente, aumenta il rischio di incidenti e investimenti anche mortali, così come è accaduto a Elvira Zriba, la 34enne napoletana di origini marocchine che ha perso la vita dopo essere stata travolta da un centauro. «Non riesco a dormire la notte dopo quello che è successo alla mia collega e amica di sempre» spiega Francesco Basile, il 30enne napoletano che la notte tra il 28 e il 29 agosto, ha soccorso per primo la giovane Elvira con cui lavorava in uno chalet. 

«Dopo un episodio così grave non possiamo accettare il rischio che ci possano essere altri investimenti e altre vittime» continua Francesco che ha fatto rete con i lavoratori degli chalet per chiedere «l’installazione urgente di dissuasori stradali su tutto il lungomare». La trasformazione di via Caracciolo comincia dopo la mezzanotte, con «le automobili che corrono ad alta velocità, i centauri che impennano e le più folli acrobazie dei veicoli, riprese con i cellulari per poi pubblicare i video sui social» come raccontano i dipendenti degli chalet che segnalano anche «l’invasione di auto e moto lungo la pista ciclabile». «La strada diventa una specie di Grand Prix soprattutto nei fine settimana, e la frequenza delle violazioni al codice stradale, si intensifica dopo l’una di notte fino all’alba», aggiunge Massimo, storico titolare di uno chalet poco distante dal punto in cui Elvira è stata travolta. Gli abusi dei pirati della strada sul lungomare, durante la movida notturna, non sono una novità ma «la situazione è sempre più fuori controllo» ribadisce Francesco, convinto della necessità «di mettere in atto provvedimenti urgenti». Dopo la morte di Elvira, a cui hanno fatto seguito le proteste dei suoi familiari e soprattutto della madre Alba che, otto mesi fa, aveva perso anche Mustapha - fratello della 34enne, investito da un’auto a Pianura - i lavoratori degli chalet hanno fatto rete «per chiedere più sicurezza». 

«L’installazione di dissuasori stradali, ci sembra la soluzione più efficace per mettere in sicurezza i pedoni e impedire gli abusi stradali» afferma Antonio Siciliano, titolare del bar Napoli, anche lui «spettatore delle scorribande di motorini che impennano e delle auto che sfrecciano a tutta velocità». «Stiamo facendo una raccolta fondi per la famiglia di Elvira ma è altrettanto importante fare in modo che nessuno debba più correre il rischio di essere investito» aggiunge l’imprenditore napoletano che insieme ai lavoratori degli chalet chiede «l’installazione immediata di un arredo urbano contro i pirati della strada».

Sui provvedimenti per arginare le violazioni del codice stradale sono arrivate diverse proposte ma ciò che accomuna tutti è l’urgenza. «Autovelox e dossi tanto annunciati non si sono visti come non si sono mai viste le videocamere di sorveglianza previste da quattro anni a Piazza Trieste e Trento e mai istallate» afferma Francesco Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde. 

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«Sono in corso sopralluoghi degli uffici tecnici per il progetto di installazione di attraversamenti pedonali rialzati sul lungomare così da spezzare le velocità dei veicoli», spiega Antonio Muriano, comandante della sezione Infortunistica della polizia Municipale che annuncia due punti strategici per le installazioni, all’altezza della stazione zoologica Anton Dohrn e nelle vicinanze del tratto stradale in cui ha perso la vita Elvira. «Stiamo intensificando i controlli sul lungomare ma la messa in sicurezza con attraversamenti pedonali, in sinergia con il Comune, riguarda tutta la città», conclude Muriano, indicando le installazioni già avvenute su via Diocleziano, via Bagnoli, via Arenaccia, via Montagna Spaccata, corso Novara, piazza Poderico, via Petrarca e in fase di realizzazione su via Miano. 

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