M5S, Di Maio chiude la porta: «Per Vitiello è game over»

M5S, Di Maio chiude la porta: «Per Vitiello è game over»
di Paola Marano
Lunedì 12 Febbraio 2018, 11:20 - Ultimo agg. 17:44
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«Non ci aveva detto di far parte di una loggia massonica per questa ragione non può stare nel Movimento. Gli abbiamo inibito l’utilizzo del simbolo, per noi lui è game over». Il pugno duro contro la candidatura di Catello Vitiello, l'avvocato penalista candidato nel collegio di Castellammare di Stabia, finito nel mirino dei pentastellati per non aver dichiarato di aver preso parte alla loggia massonica la Sfinge, arriva direttamente dal candidato premier dei pentastellati Luigi Di Maio nella sua tappa napoletana del rally campano.
 

 

«I cittadini italiani sanno che nel Movimento non ci sono sconti a nessuno e sarà sempre la garanzia per gli italiani che ci voteranno - rincara Di Maio - vale per tutti e vale soprattutto perché non ci dice la verità». E rilancia sulla questione dei mancati rimborsi  che riguarda i due candidati Carlo Martelli e Andrea Cecconi: «In un Paese normale la notizia è che il Movimento Cinque stelle ha restituito 23.100.000 € di stipendi, e questo è certificato da tutti quanti, e ci sono 7000 imprese che lo testimoniano perché quei soldi hanno fatto partire 7000 imprese e creato 14.000 posti di lavoro. Non sarà qualche mela marcia ad inficiare quest’iniziativa che facciamo solo noi e come sanno gli italiani da noi le mele marce si puniscono. Se ci saranno controlli da fare li stiamo facendo - aggiunge, e facendo riferimento all'inchiesta delle Iene che ha portato alla luce il caso: «ringrazio chi ha fatto queste inchieste però  questo è un Paese  strano in cui restituisci 23 milioni la notizia è lo 0,1. Quelle persone come Cecconi e Martelli io li ho già messe fuori. Per quanto riguarda gli altri stiamo facendo tutte le verifiche che servono ma siamo orgogliosiche 23 milioni di euro sono stati restituiti ai cittadini e hanno fatto partire nuovi posti di lavoro per gli italiani. Come sempre abbiamo dimostrato che se c’è qualcuno che sbaglia viene messo fuori». Poi la stoccata al segretario del Pd Matteo Renzi: «qui la cosa che veramente mi fa rabbrividire è che Matteo Renzi fa la morale a noi. Restituisca prima 23 milioni di euro, lui e il suo partito, e poi cominci parlare».
 

Sul suo diretto sfidante nel collegio di Pomigliano, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, invece con ironia si dice dispiaciuto: «per i miei concittadini che adesso si devono sorbire Sgarbi, ma ho chiesto a tutti i cittadini di Pomigliano di offrirgli un caffè e di essere gentili, perché a chi sbraita in quel modo si risponde sempre con il sorriso». Poi l'attenzione passa agli investimenti da fare ne Mezzogiorno: «Sul sud dobbiamo avviare subito un grande piano intorno all’auto elettrica per dare nuovi posti di lavoro. Io penso che con 1 milione di auto elettriche possiamo far ripartire subito gli stabilimenti del Sud e quindi creare nuovo lavoro e sviluppo economico. Vogliamo creare un nuovo piano energetico nazionale che preveda 1 milione di auto elettriche nei prossimi anni per aiutare i tanti cittadini del Sud a non emigrare più». 

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