Posillipo, vista mare per 24 euro al mese

Posillipo, vista mare per 24 euro al mese
Mercoledì 10 Febbraio 2016, 08:38 - Ultimo agg. 08:57
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Affittasi Via Posillipo, media quadratura in stabile di pregio nella zona di piazza Salvatore di Giacomo. Canone mensile 11 euro e sessantuno centesimi, intrattabili. Non cedete alla tentazione di andare a rileggere, avete visto bene. C'è una casa a Posillipo che viene ceduta in fitto per poco più di undici euro, ma si tratta di una casa piccolina

Appena 61 metri quadri con affaccio all'interno. Se, invece, pensate a qualcosa di più ampio e di maggior prestigio, con balconi che s'affacciano direttamente sul mare, sul Vesuvio, su Capri, beh allora il prezzo sale: 127 metri quadri costano la bellezza di 24 euro e 51 centesimi.Ma c'è di più, dell'altro, tanto altro. Anzi, poco, molto poco, dipende dai punti di vista: 53 euro al mese per accaparrarsi 135 metri quadri in un palazzo storico di via Toledo; 24 euro per affittare 80 metri quadri in via Palizzi al Vomero; 71 euro per una casa che si trova di fianco al museo Filangieri e affaccia sulla chiesa di San Giorgio Maggiore. A proposito, molti degli inquilini di queste abitazioni hanno solo «contratti verbali», e non chiedeteci di sapere cosa significa, probabilmente una roba del tipo «stringiamoci la mano e siamo d'accordo, non c'è bisogno di firmare documenti tanto ci vogliamo bene». A proposito, sapete chi è il «padrone di casa» di tutti questi appartamenti?

Il Comune di Napoli, cioè tutti noi. Adesso, per piacere, resistete alla tentazione di pensare tutto il male possibile dell'Amministrazione in carica. Sappiate che proprio l'assessorato al Patrimonio ha messo nero su bianco i numeri che avete letto e che vi hanno fatto saltare sulla sedia. Il Comune li analizzerà uno per uno, assieme a tanti altri che man mano vengono fuori dagli incartamenti, e cercherà di capire come, e perché, a Napoli esistono case in luoghi di prestigio che negli ultimi vent'anni sono state affittate a un canone così ridicolo. Ma il giro d'orizzonte, ovviamente, non si fermerà solo agli affittuari «privati», la caccia si allargherà (si è già allargata) ai locali ceduti in fitto a partiti politici, circoli, associazioni politiche o culturali che per legge devono versare la metà del canone previsto: il fatto è che, troppo spesso, non pagano nemmeno quella metà prevista. Per adesso nel mirino ci sono circa sessanta strutture, equamente divise fra proprietari privati e associazioni, ma sappiate che si tratta di una piccola goccia nel mare del patrimonio del Comune che ammonta a circa 24mila abitazioni di cui solo 1.500 non rientrano nella cosiddetta Edilizia Residenziale Pubblica (che tradotto dal burocratese significa palazzoni dormitorio in periferia). E anche se volessimo isolare i soli 1.500 locali considerati di pregio, comunque quelle sessanta proprietà che sono finite nel mirino, rappresenterebbero una percentuale minima. Però vera, reale e anche un po' irritante per noi persone comuni.

A via Palizzi c'è una intera palazzina di proprietà del Comune, la riconoscete subito perché si trova di fianco alla fermata della funicolare, dettaglio che conferisce ulteriore valore all'immobile collegato con una linea diretta al centro del Vomero e anche alla metropolitana.

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