Maltempo a Napoli, frana travolge i resti dell'acquedotto augusteo ad Agnano

Maltempo, frana travolge i resti dell'Acquedotto Augusteo ad Agnano
Maltempo, frana travolge i resti dell'Acquedotto Augusteo ad Agnano
di Antonio Cangiano
Lunedì 18 Novembre 2019, 12:11 - Ultimo agg. 12:17
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Un consistente smottamento di terreno, dovuto alle insistenti piogge di questi giorni, ha interessato parte dei resti dell’antico acquedotto Augusteo del Serino, nei pressi del pendio di Agnano. Rovinata parte della cancellata posta a protezione dello speco e diversi conci di tufo, di probabile eta' romana, risultano rovinati al suolo. Sul caso, è intervenuto Aldo Cherillo, cultore di storia locale.

«La rovina di questa testimonianza, tra le ultime della grandiosa opera romana, deve essere considerata una sconfitta in battaglia. La nostra attenzione di cittadini c’è, ma occorre quella degli enti deputati alla difesa di queste che noi consideriamo quasi come reliquie». Aldo Cherillo, da anni  conduce una battaglia per la sua salvaguardia del sito archeologico.
 
 

«I resti dell’acquedotto romano del Serino, interessati dallo smottamento, ricadono nell’area delle scuole superiori della Città Metropolitana di Napoli, ma risultano  sconosciuti ai più. Un progetto molto dettagliato di sistemazione dell’intera area,  è stato consegnato dall’associazione LUX in FABULA ad Acqua Bene Comune di Napoli, con la richiesta all’Ente ABC di sistemazione del sito, un bene culturale sotto vincolo archeologico fin dal momento della sua scoperta. Analoga dettagliata richiesta è stata avanzata dal nostro sodalizio agli Enti preposti ed alle Dirigenti dei tre istituti superiori. L’obiettivo è quello di coinvolgere anche i numerosi Docenti e le centinaia di Studenti della cittadella scolastica, futuri cittadini, nell’opera di tutela di un bene archeologico, bene di tutti. Nelle proposte è inclusa la cooperazione con l’Istituzione scolastica circa la conoscenza e la valorizzazione della memoria dei luoghi».

Venuti alla luce per caso, durante i lavori effettuati in epoca borbonica in via Vecchia Agnano, l’antica via Puteolis-Neapolim, i due spechi nei pressi del pendio di Agnano, tagliati dall’attuale strada,  rappresentano una preziosa  testimonianza dell’Acquedotto romano del Serino,  l’opera ingegneristica d’epoca romana più importante della Campania, per il trasporto dell’acqua da Serino a Miseno a partire tempo dal I sec. d.C. Dei circa 100 chilometri iniziali, dell’opera, oggi, rimangono sparute testimonianze che ammontano in tutto a sole poche centinaia di metri.
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