Napoli sott'acqua e la Galleria Umberto diventa il regno degli ambulanti

Napoli sott'acqua e la Galleria Umberto diventa il regno degli ambulanti
di Elena Romanazzi
Lunedì 25 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:55
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Se solo si volessero ammirare i mosaici con i venti e i segni dello zodiaco sul pavimento proprio sotto la cupola all'interno della Galleria Umberto occorrerebbe fare uno slalom tra borse e borsette rigorosamente riprodotte, adagiate su lenzuola di fortuna. Ogni giorno è così e in questi giorni con la ressa dei turisti, l'aria natalizia che già si respira tra luminarie e negozi aperti di domenica, è ancora peggio. E la pioggia ha fatto il resto, visto che ieri tutti i venditori ambulanti si sono trasferiti nella Galleria ed hanno allestito il loro suk. Una invasione costante. Inutile fare paragoni con la Galleria di Milano dove solo per acquistare un ombrello da un ambulante bisogna uscire fuori.

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Chi ci abita deve fare i conti con i ragazzini bulli di notte, i clochard che ci dormono sul lato verso il teatro San Carlo, e i venditori ambulanti. «Di appelli - spiega l'avvocato Ettore Gassani, con studio legale all'interno della Galleria - ne abbiamo fatti decine, ogni volta chiediamo le stesse cose, controlli, sicurezza, pulizia, ma durano sempre poco: occorre un presidio fisso, c'è una situazione di degrado nel salotto buono della città inaccettabile. Per non parlare poi di piazzetta Matilde Serao che di notte si trasforma in una discarica e in un orinatoio a cielo aperto». «Proprio nella piazzetta - aggiunge l'avvocato Gassani - un po' di tempo fa hanno aperto due B&B, mi aspettavo che la situazione migliorasse e invece nulla, tutto è rimasto com'era». Critico Nino Simeone, presidente della Commissione Trasporti: «Ogni volta che ci vado - spiega - resto amareggiato, si fanno controlli sull'occupazione di suolo pubblico, multe per chi ha fatto domanda e non ha ancora avuto l'ok e poi si lascia che dilaghi il degrado con i venditori ambulanti. Ma che senso ha?». «Per avere le autorizzazioni alle vendite - aggiunge Simeone - si devono fare salti mortali, domande su domande e non si fa nulla per intervenire in questi casi?». «Servono più controlli - conclude Simeone - da parte di tutti».

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Francesco De Giovanni, presidente della I Municipalità, è sconfortato. «Quante volte ho chiesto controlli? Tantissime, il punto è che in questa città non c'è attenzione al rispetto delle regole, c'è una precisa volontà politica a non farle rispettare. Ogni richiesta fatta resta lettera morta, quasi a farlo apposta. Inutile continuare a fare appelli anche alla polizia municipale, puntualmente non vengo ascoltato». «Lo farò - aggiunge - ancora una volta, ma so per certo che si usano due pesi e due misure. Chi è dello stesso colore politico del sindaco viene preso in considerazione, gli altri no. Questo è un dato di fatto».

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Gli stranieri sono quasi divertiti. Tutto sommato a loro fare due passi in Galleria facendo lo slalom tra i venditori ambulanti interessa poco. Importa più la pulizia. Perché dagli ambulanti, che siano extracomunitari o napoletani doc che distribuiscono cornetti portafortuna o calamite ricordo con i simboli della città, dal golfo a pulcinella, comunque fanno acquisti. E i negozianti in Galleria devono sopportare questa invasione, perché esiste la tregua con l'allontanamento ma dura sempre poco. Vanno via e ritornano e quando piove restano lì senza curarsi di nulla. Diversa la considerazione degli altri turisti, quelli provenienti dal resto d'Italia: «C'è troppo caos - spiegano due piemontesi che hanno scelto proprio via Toledo per godersi Napoli il fine settimana - abbiamo visto San Martino, siamo andati a Sorrento, a Pompei, tutto meraviglioso. Ed anche Napoli, se non fosse che si ha poco rispetto per questa città, cestini dei rifiuti pieni, ambulanti, è un assalto continuo».
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