Maltempo nel Napoletano, una voragine
si spalanca tra Grumo e Casandrino

Maltempo nel Napoletano, una voragine si spalanca tra Grumo e Casandrino
di Giuseppe Maiello
Mercoledì 30 Dicembre 2020, 05:02 - Ultimo agg. 12:08
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Sfiorata la tragedia. Si apre una voragine nell'arteria che collega Casandrino a Grumo Nevano. E quello che apparentemente sembrava un modesto foro nel manto stradale si rivela essere invece una vera e propria voragine, ad imbuto, dal diametro di almeno 10 metri alla base ed ancora di più di altezza: 13 metri. Se dopo lo «smottamento» fosse transitato un mezzo pesante, la volta, secondo i tecnici, avrebbe potuto quasi certamente cedere. Con un bilancio infausto.
La scoperta alle prime luci dell'alba. Un «buco» nel manto stradale, pochi metri prima del cartello di segnalazione di confine tra i due comuni. La cavità è sotto l'intera sede stradale fino al limite del fabbricato dal lato opposto dell'arteria, dove ci sono una pizzeria ed ai piani superiori due appartamenti, che sono stati fatti precauzionalmente sgomberare. Singolare la posizione del fabbricato: un'ala della pizzeria si trova nel comune di Casandrino, mentre l'ingresso in quello di Grumo Nevano. Ecco perché sul posto sono accorsi amministratori, polizia municipale e tecnici dei due comuni. E proprio dai caschi bianchi è partito l'alert ai vigili del fuoco di Scampia ed è stata avvertita anche la Scpa Acquedotti, che gestisce la rete idrica e fognaria. Presenti anche i carabinieri della locale caserma. Nel pomeriggio sono intervenuti anche i tecnici del genio civile.


LA VIABILITÀ
La voragine si è aperta alla fine di corso Carlo Alberto di Casandrino e l'inizio di corso Cirillo di Grumo. Per cui si è reso necessario inibire al traffico la zona, individuando strade alternative. La circolazione ne ha subito risentito. La prima ipotesi è una perdita nella rete fognaria, ma secondo i tecnici avrebbe dovuto provocare uno smottamento e non una voragine, questo lascia presupporre che il cedimento sia dovuto ad un vuoto preesistente. Con molta probabilità legato ad una della tante grotte scavate per recuperare il tufo e poi utilizzate per conservare il vino; forse, più probabilmente potrebbe trattarsi di un pozzo di areazione.

La forma, quasi perfetta e circolare della cavità, lascia spazio a questa ipotesi.


L'ultimo studio sul sottosuolo almeno 30 anni fa: censì a Casandrino 28 cavità, di cui una non accessibile e di quasi tutte lo stato non era conosciuto. Gli accertamenti sono in corso, il «foro» nel manto stradale è stato allargato per i sopralluoghi anche con l'utilizzo di droni. Tra le ipotesi delle cause, si sta valutando anche una perdita nel collegamento di un pozzetto laterale della fogna, che sarebbe stato compromesso dalle radici di alcune querce secolari, divelte qualche anno fa, e poi sostituite. L'Acquedotti scpa si è subito attivata, ha disposto l'utilizzo di idrovore per estrarre l'acqua pluviale che eventualmente si dovesse accumulare, oltre a praticare un bypass fognario per impedire che i collettori scarichino nella voragine, ed infine realizzando delle paratie di contenimento.


LE IPOTESI
Naturalmente individuare le cause del cedimento servirà anche all'attribuzione delle responsabilità degli interventi. «L'importante è che non ci siano state perdite umane, al di là delle responsabilità puntiamo a ridurre i disagi non solo per i residenti, ma per i tutti i cittadini dei due comuni, privi dell'arteria principale di collegamento» dichiara Pasquale Di Gennaro, presidente della scpa, che ha messo subito a disposizione uomini e mezzi. Per il sindaco di Casandrino, Rosa Marrazzo, «questo episodio rappresenta l'occasione per un focus sulla rete idrica e fognaria».

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