Piante velenose scambiate per spinaci, si alza l'allarme. Verdure pericolose sono state infatti ritirate dal mercato, ma il rischio di intossicazione a tavola è diffuso, più di quanto si pensasse in mattinata, e permane in almeno quattro province. In base ai risultati dell'indagine avviata subito dopo i primi ricoveri in ospedale, fascetti di mandragora sono stati commercializzati non solo nell'area flegrea ma in una zona più vasta: nelle province di Napoli, Caserta, Salerno e L'Aquila. E sono stati già venduti in diversi negozi a Monte di Procida e a Quarto, dove dieci persone sono finite al pronto soccorso, e anche da società di Forio d’Ischia, Aversa, Volla, San Valentino Torio e Avezzano. Al via campionamenti e analisi.
Intanto, i dieci intossicati sono stati ricoverati nei reparti di osservazione, medicina di urgenza e terapia intensiva nell'ospedale di Pozzuoli.
Carabinieri, Nas e tecnici di prevenzione dell'Asl procedono negli accertamenti e blocchi di mercato per limitare i danni. L'invito a non mangiare alimenti che possano rivelarsi a rischio o addirittura fatali è rilanciato dal sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, che chiede massima prudenza: «In attesa dei relativi chiarimenti si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete, eccetera). Siamo vicini ai cittadini intossicati e ai loro familiari e seguiamo, assieme alle forze dell'ordine ed alle autorità sanitarie, l'evolversi della situazione».