Giancarlo Siani, la casa del killer confiscata a Marano andrà a un'associazione

Giancarlo Siani, la casa del killer confiscata a Marano andrà a un'associazione
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 30 Aprile 2021, 09:39 - Ultimo agg. 09:47
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Undici beni confiscati, sui ventuno messi a bando nei mesi scorsi dal Comune di Marano, sono state assegnati a sei dei sette richiedenti. Si tratta perlopiù di associazioni e cooperative sociali: Terra Viva, Centro Speranza, De Rienzo Giovanna, Associazione Terra, cooperativa sociale Samira. Un bene è stato assegnato anche alla Comunità islamica di Marano, che per molti anni ha occupato un immobile in via San Rocco, anch'esso oggetto di confisca. Nell'elenco dei beni assegnati, dopo ben due bandi andati deserti, figura anche l'appartamento sottratto ad Armando Del Core, alias o Pastore, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giancarlo Siani. L'immobile è ubicato in via Recca, nella zona periferica della città, dove ancora vivono i familiari del killer del clan Nuvoletta. Il bando dell'ente cittadino era stato pubblicato nel novembre scorso, poche settimane dopo la convocazione in commissione nazionale antimafia - proprio sul tema della gestione dei beni confiscati nel comune di Marano - del sindaco Rodolfo Visconti. 

La maggior parte degli immobili assegnati era, fino a qualche anno fa, nelle disponibilità degli affiliati ai clan Polverino, Nuvoletta e Simeoli. Sono dislocati in diversi punti della città: da via Marano-Quarto alla zona a ridosso con la collina dei Camaldoli. La Comunità islamica, che figura tra gli assegnatari di un bene, era stata destinataria di un provvedimento di sgombero durante la gestione commissariale dell'Ente. Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, le procedure erano state più volte rinviate. Marano è il comune della provincia di Napoli che, assieme a Giugliano, dispone del più alto numero di beni sottratti ai tentacoli della criminalità organizzata. Secondo un recente censimento, sarebbero oltre 120 tra terreni, ville, appartamenti e box. Negli ultimi mesi il municipio ha ottenuto più 30 beni appartenuti un tempo agli affiliati di punta del clan Polverino. Immobili situati principalmente tra via Soffritto e via Marano-Pianura. 

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Novità in vista, per quel che concerne la gestione dei beni confiscati, anche nel limitrofo comune di Quarto. Il sindaco Antonio Sabino ha partecipato ieri, in videoconferenza, alla riunione indetta dal prefetto di Napoli, Marco Valentini, per il riutilizzo di 15 immobili. Tra quelli che saranno assegnati figura anche l'ex cementificio di via Marmolito, confiscato al clan Nuvoletta-Polverino. Alla riunione di ieri hanno preso parte anche Ida Carbone (Nucleo di supporto della Prefettura di Napoli), l'assessore regionale alla Legalità e Beni confiscati Mario Morcone, il direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati prefetto Bruno Corda.

«Ringrazio il prefetto Valentini per l'attenzione e la sensibilità istituzionale che sta mostrando sul tema del recupero dei beni confiscati - spiega il sindaco Sabino - Riteniamo che questo tavolo di confronto sia una grande opportunità per i territori.

Teniamo molto alla tematica del recupero dei beni confiscati e lo stiamo dimostrando con atti concreti: abbiamo già assegnato con bando tre ville ad alcune onlus per un centro per diversamente abili e Albergo del Dopo di noi che tra qualche giorno inaugureremo. Abbiamo messo a bando una seconda villa, ma la gara è andata infruttuosa». 

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